Franco Cutolo presenta “Napoli surreale“, un’opera che racchiude fotografie e aneddoti tratti dal suo vasto archivio, portando il lettore a scoprire le stranezze e le bellezze della vita quotidiana a Napoli. Questo libro non è solo una raccolta di immagini, ma un viaggio emotivo attraverso la realtà e i paradossi di una città che continua a incantare e a sorprendere. Con un sottotitolo che fa da guida: “immagini e aneddoti della quotidianità napoletana“, Cutolo invita il pubblico a immergersi in storie affascinanti, lontane dalle scene da cartolina.
L’unico palcoscenico di Napoli: strade e personaggi
Le strade di Napoli fungono da palcoscenico per una variegata gamma di personaggi: da prostitute e ladri dal cuore buono a cittadini che si destreggiano tra le difficoltà quotidiane. Questo “palcuscenico” suggella un’essenza che le persone nate e cresciute all’ombra del Vesuvio comprendono appieno, mentre i visitatori esterni possono trovarla incredibile. Cutolo ha datato la sua opera non solo alle immagini, ma anche a momenti e situazioni che catturano l’unicità napoletana.
Il libro si distingue per la sua autenticità: non si tratta di momenti “da presepe”, bensì di scene vere e tangibili, che rispecchiano una realtà che, pur nella sua stranezza e paradossalità, è del tutto normale per i partenopei. Storie di vita vissuta, di passioni e conflitti; ad esempio, due bambine di dieci anni che si contendono l’amore di un fidanzatino, con mamme pronte a intervenire, un racconto che incapsula perfettamente la vivacità della vita sociale a Napoli.
La pubblicazione di “Napoli surreale” è un’iniziativa delle Edizioni MEA, che ha visto la partecipazione di figure di spicco come Alessandro Siani, il quale ha curato la prefazione, oltre a Monica Sarnelli e Bruno Lanza, che arricchiscono il contenuto con le loro preziose interpretazioni.
Cutolo e il suo viaggio fotografico
Franco Cutolo si descrive come un “fotografo dei paradossi“, con un amore particolare per la bellezza e la complessità delle immagini. Ha iniziato a immortalare la sua Napoli con una Pentax K1000, rara nel suo genere e di grande valore emotivo, strumenti che ha usato per documentare la sua vita a Napoli e Torre del Greco. Quest’ultima, la sua città natale, rimane per Cutolo un luogo d’ispirazione continua, ricca di storia e di legami personali.
Le sue immagini risalgono a un periodo in cui Cutolo si avvicinava al cinema, diventando un narratore visivo attraverso la fotografia. Riprendendo i collegamenti con la tradizione, Cutolo trova molto in comune con Luciano De Crescenzo e le sue opere, che trascorrono attraverso una Napoli vibrante e autentica. La critica, rappresentata da Pietro Gargano, ha sottolineato come il drammaturgo abbia tratto ispirazione dalle sue collaborazioni con grandi nomi della scena artistica napoletana, tra cui Roberto De Simone e Mimmo Jodice.
L’importanza di Torre del Greco nell’opera di Cutolo
Un capitolo significativo di “Napoli surreale” è dedicato a Torre del Greco, una città che porta nel suo ventre un conflitto tra legami affettivi e l’assenza di riconoscimenti da parte della comunità. Cutolo ha presentato il suo libro in molte città e nei centri culturali, ma la sua città non lo ha ancora accolto come sperava. Il lavoro di Cutolo è anche un modo per rivivere e onorare la Festa dei Quattro Altari, evento di cui l’autore è stato uno dei protagonisti per due decenni prima della sospensione avvenuta nel 2008.
Franco Cutolo esprime il desiderio di riportare in vita le tradizioni locali, sottolineando che senza comunicazione e trasmissione, elementi storici e culturali rischiano di svanire. Il suo amore per la storia di Torre del Greco si accompagna a una forte critica all’assenza di opportunità per presentare la sua opera in città, una mancanza che reputa ingiustificata nei confronti di una tradizione culturale così ricca e preziosa.
Un’ascensione verso il futuro: i progetti giovanili di Cutolo
Franco Cutolo guarda al futuro con entusiasmo e determinazione, proponendo idee innovative come la creazione di una “città dei giovani” presso gli ex Mulini Marzoli. La sua visione implica la creazione di spazi tematici dedicati alle tradizioni locali, come il corallo e i Quattro Altari, con l’obiettivo di stimolare l’interesse delle nuove generazioni e di ridurre la loro esposizione a fenomeni negativi come la droga e la criminalità.
Cutolo sottolinea l’importanza di attrarre i giovani verso esperienze culturali significative e coinvolgenti. Le esperienze del passato e gli spazi di aggregazione, come gli oratori, hanno lasciato un vuoto che ora è necessario riempire. La sua proposta rappresenta una risposta concreta alle sfide attuali, cercando di offrire ai giovani di Torre del Greco opportunità di crescita e di svago costruttivo, non solo durante la festa, ma tutto l’anno.
Con una narrazione che potrà continuare a ispirare e colpire, Franco Cutolo ci invita a riflettere sulla bellezza e le difficoltà di una Napoli surreale, contribuendo in modo significativo a mantenere viva la memoria storica e culturale di una delle città più affascinanti del mondo.