Nel cuore di Napoli, si trova una strada storica poco conosciuta, che meriterebbe di essere riscoperta e valorizzata: via del Serbatoio allo Scudillo. Questo antico percorso collega la collina dei Camaldoli con il rione Sanità e, sebbene sia ufficialmente aperto al transito pedonale, gran parte della sua lunghezza è diventata impraticabile a causa dell’incuria e della vegetazione infestante. Un recupero di questo tratto urbano potrebbe non solo migliorare la mobilità nella città, ma anche offrire ai cittadini nuove opportunità per scoprire il patrimonio storico e paesaggistico napoletano.
La storia e l’importanza di via del Serbatoio allo Scudillo
Via del Serbatoio allo Scudillo ha origini antiche, risalenti all’epoca in cui i cavatori di tufo estraevano questo materiale per la costruzione degli edifici che caratterizzano ancora oggi Napoli. Le “vie d’acqua” di cui fa parte questa strada nascevano come percorsi naturali utilizzati per il trasporto delle acque e sono state successivamente trasformate in strade. Dalla piazzetta Sanità fino allo slargo adiacente all’ospedale Cardarelli, via del Serbatoio rappresenta un collegamento diretto e storico tra le zone alte e basse della città.
Nonostante la sua considerevole importanza, la strada versa in condizioni critiche. Attualmente, la fitta boscaglia e le erbacce hanno invaso i suoi bordi, rendendo difficile non solo il transito pedonale ma anche la possibilità di godere dei panorami che offre. Ora, gran parte della pavimentazione è nascosta dalla vegetazione, benché in alcuni tratti essa risulti ancora in buono stato. Questi elementi evidenziano non solo una dimenticanza da parte della comunità, ma anche l’opportunità di riportare alla luce una parte importante della storia urbana di Napoli.
Potenzialità per la mobilità cittadina
Il recupero di via del Serbatoio allo Scudillo potrebbe rivelarsi cruciale per migliorare la mobilità nella congestione del traffico di Napoli. Una passeggiata di soli 10-15 minuti permetterebbe ai cittadini di passare dalla tranquillità della collina dei Camaldoli alla vivace e affollata area del Vomero, snellendo e facilitando i flussi pedonali in un contesto urbano densamente popolato.
In un momento in cui la città cerca di affrontare le difficoltà legate al traffico e alla mobilità sostenibile, ripristinare questa antica via avrebbe un impatto significativo. Non solo fornirebbe una valida alternativa per gli spostamenti, ma incentiverebbe anche le passeggiate a piedi, promuovendo uno stile di vita più salutare e una maggiore fruibilità della città. L’implementazione di questo progetto, però, richiede un impegno collettivo e un piano di recupero che valorizzi il passato e migliori il presente.
Le iniziative per il recupero della strada
Diverse associazioni e rappresentanti istituzionali hanno avviato negli ultimi anni una serie di iniziative volte a riportare l’attenzione su via del Serbatoio allo Scudillo. Questi sforzi sono stati motivati dal desiderio di far rivivere i numerosi percorsi verticali di Napoli, spesso abbandonati o trascurati. La considerazione della consigliera regionale Maria Muscarà evidenzia l’importanza di renderli nuovamente accessibili, non solo per la funzionalità dei trasporti, ma anche per offrire a tutti i napoletani l’opportunità di ammirare la città da angolazioni nuove e diverse.
Muscarà parla dell’importanza di riconquistare queste strade, sottolineando come la maggior parte di esse sia in stato di abbandono. Secondo la consigliera, il recupero di via del Serbatoio non solo rappresenterebbe un passo verso una migliore vivibilità della città, ma si tradurrebbe anche in un’opportunità turistica e culturale. È fondamentale un coordinamento tra le istituzioni e la popolazione per avviare un piano serio e sostenibile di manutenzione e valorizzazione di questa storica via.
La strada, se ripristinata, sarebbe un collante tra tradizione e modernità, riaffermando il legame di Napoli con la sua storia, senza dimenticare la necessità di un futuro migliore per i suoi abitanti.