Un’importante iniziativa di recupero culturale e sociale si sta per concretizzare a Cariati, dove un antico crocifisso ligneo, divelto da una tempesta, tornerà a occupare il suo posto storico. Questo progetto non solo segna il ritorno di un simbolo religioso alla comunità, ma coinvolge anche giovani provenienti da esperienze di marginalità, offrendo loro l’opportunità di apprendere un mestiere attraverso il restauro.
Il crocifisso oggetto di questo restauro ha una storia di quasi due secoli. Realizzato nel 1836, è stato un punto di riferimento per i residenti di vico Croce a Cariati fino a quando, nel gennaio 2023, una forte bufera di vento non lo ha divelto. Questo evento ha causato anche danni significativi ad altri beni, ma il crocifisso è stato particolarmente sentito dalla comunità. La violenza delle raffiche di vento ha visto la croce cadere dal suo piedistallo, lasciando un vuoto non solo fisico ma anche simbolico nei Quartieri Spagnoli.
Don Mario, parroco della chiesa di Santa Maria del Carmine alla Concordia, ha preso a cuore la custodia e il recupero del crocifisso. La necessità di un progetto di restauro ha spinto i residenti a organizzare una colletta, cercando fondi per coprire le spese legate alla sua riparazione. A queste iniziative si è unito Luigi Carbone, consigliere comunale di Europa Verde, il quale ha contattato l’associazione Scugnizzi a Vela per coinvolgere giovani provenienti dal circuito penale, unendo in questo modo l’aspetto culturale e sociale del restauro.
Scugnizzi a Vela è un’associazione con un laboratorio di restauro presso la base della Marina Militare, dove ragazzi e giovani adulti, in difficoltà o provenienti da contesti svantaggiati, imparano l’arte del restauro del legno. Con il supporto di professionisti esperti, gli allievi di questa iniziativa hanno l’opportunità di acquisire competenze pratiche, utili per il loro futuro.
Quando Don Mario ha ritrovato il crocifisso originale del 1836, si è presentata l’opportunità di restituire alla comunità non solo un simbolo di fede, ma anche una dimensione storica che rivive attraverso le mani di questi giovani. “Nell’operazione di restauro – racconta Stefano Lanfranco, presidente di Scugnizzi a Vela – abbiamo visto una sinergia tra i ragazzi e la tradizione, un connubio che porta a una riappropriazione culturale.”
La notizia del restauro ha attirato anche l’attenzione di architetti e esperti in materia, come Michele Matino, che coordina il laboratorio. Matino ha progettato interventi mirati per rinforzare il crocifisso, utilizzando legno di alta qualità e assicurando che le autentiche caratteristiche artistiche del pezzo venissero preservate.
Il processo di restauro del crocifisso non è solo un lavoro di artigianato, ma rappresenta un’importante opportunità di inclusione per i giovani coinvolti. Provenienti da background diversi, alcuni ragazzi sono stati accolti in questo progetto. Molti di loro sono già reclutati da istituti penali o in carico a servizi di salute mentale della Asl di Napoli.
Il volontariato svolto dall’associazione ha permesso agli studenti di imparare non solo a maneggiare il legno, ma anche a lavorare in squadra, sviluppando competenze relazionali e professionali. Questo approccio educativo genera un impatto significativo nei Quartieri Spagnoli, dove spesso le opportunità sono limitate. “Con questo restauro – afferma Lanfranco – i ragazzi dimostrano il loro valore e le loro capacità, rivelando risorse spesso inespresse.”
Il restauro si avvicina alla conclusione e, salvo imprevisti, il crocifisso sarà reinstallato entro dicembre. La cerimonia di reinstallazione vedrà la partecipazione di vari membri della comunità e delle autorità, celebrando non solo il recupero di un simbolo religioso, ma anche la rinascita di un senso di appartenenza collettiva. L’evento rappresenterà una festa per gli abitanti e un segno di speranza per un futuro migliore, basato su valori comuni e sulla valorizzazione del patrimonio culturale.