L’incontro rinviato nel campionato di Serie A ha generato un acceso dibattito tra esperti e tifosi, con opinioni divergenti sulla legittimità e le conseguenze di tale decisione. Franco Ordine, noto giornalista e sostenitore del Milan, ha espresso le sue considerazioni riguardo a questa situazione, toccando diversi aspetti legati al rinvio della partita e al ruolo della Lega.
Franco Ordine ha delineato il rinvio della partita come un potenziale problema per il futuro del campionato. Secondo lui, si tratta di un precedente pericolosissimo che potrebbe autorizzare sindaci a prendere decisioni simili in circostanze analoghe. Questa affermazione pone l’accento su come l’autorità di un sindaco possa influenzare la regolarità di una competizione sportiva, creando un rischio concreto per la stabilità delle partite nella Serie A.
Ordine ha anche commentato le dinamiche interne della Lega, suggerendo che il Consiglio di Lega somigli più a un condominio piuttosto che a un organo competente, con pochi elementi che agiscono per il bene comune e molteplici interessi personali in gioco. Ha messo nell’occhio del ciclone il modo in cui vengono prese alcune decisioni, come il fatto che il presidente di Lega può disporre solo partite a porte chiuse, mentre situazioni più gravi devono passare attraverso il Consiglio.
Questa disparità di potere e competenze, secondo il giornalista, mina la regolarità del campionato e favorisce soprattutto le esigenze delle singole società. La questione si fa ancora più complessa se si considera che il rinvio stesso potrebbe essere una manovra strategica, piuttosto che una necessità legata alla sicurezza, come inizialmente comunicato.
Ordine ha voluto evidenziare anche il ruolo politico del Milan all’interno della Lega, riferendo di come il presidente Paolo Scaroni abbia tentato di mediare per il bene della squadra. Ad esempio, Scaroni è stato accusato di aver lavorato intensamente per la chiusura del pubblico a Bologna e per il successivo spostamento della partita su un campo neutro. Ordine sostiene che Scaroni si sia recato a discutere anche con alte autorità della Polizia per trovare una soluzione.
Tuttavia, il giornalista ha anche sottolineato la necessità di migliorare la comunicazione, affermando che alcune dichiarazioni possono suscitare reazioni negative tra i tifosi. La frase “abbassiamo la testa”, secondo Ordine, è uno di questi esempi che ha scatenato la frustrazione della tifoseria. La questione non si limita alla semplice strategia marcatamente sportiva, ma si allarga a considerazioni più ampie riguardo all’immagine e ai rapporti interni al club.
Questa relazione tra il Milan e la Lega sembra essere messa alla prova, e il segnale di un cambiamento nel potere politico del club potrebbe contribuire a tensioni future, rendendo il clima intorno alle decisioni più teso e criticabile da parte dei supporter.
Ordine ha valutato i pro e i contro derivanti dal rinvio per la squadra rossonera. Da un lato, il regolamento stabilisce che, in caso di rinvio, le squalifiche non vengono ritenute automatiche, il che potrebbe offrire un vantaggio iniziale. Dall’altro, c’è il rischio concreto che il Milan si trovi a fronteggiare un calendario già affollato, complicato ulteriormente dal recupero di altre partite.
La questione perde di significato se si considera la recente vittoria del Napoli contro il Lecce, che ha messo in evidenza l’opportunità di riposo per il Milan in questo periodo. Tuttavia, Ordine insiste sul fatto che il vero problema non è tanto la pausa, quanto la creazione di un precedente che autorizza il rinvio basato su una valutazione di pericolosità discutibile.
Il professionista sottolinea che questa situazione ha un peso significativo anche in vista del mese di febbraio, quando il Milan dovrà farsi carico di una partita rinviata per la Supercoppa Italiana. Ciò significa che il club avrà già un impegno sportivo in più da gestire, un fattore che, insieme ad altri impegni europei, potrebbe mettere a dura prova la squadra.
In sintesi, il rinvio della partita e le sue implicazioni non solo influenzano il presente del Milan, ma pongono interrogativi su un futuro che potrebbe rivelarsi ancora più complesso di quanto previsto.