Il rione Cicerone di Castellammare di Stabia celebra la riqualificazione del campo da calcio locale

Nel cuore di Castellammare di Stabia, il rione Cicerone ha vissuto una giornata memorabile con l’inaugurazione di un campo da calcio completamente riqualificato. Grazie al contributo delle tre giovani promesse del calcio italiano, questo progetto si presenta come un’opportunità per la comunità e, in particolare, per i ragazzi del quartiere, offrendo loro uno spazio sicuro e stimolante per coltivare sogni e passioni sportive. La cerimonia di apertura, arricchita da uno spettacolo pirotecnico, è stata un momento di grande emozione per tutti i cittadini, sottolineando l’importanza di iniziative come questa nel potenziare il legame tra gli sportivi e il loro territorio.

Il contributo della famiglia Esposito

Agostino e Flavia Esposito, insieme ai loro tre figli, Salvatore, Sebastiano e Francesco Pio, hanno svolto un ruolo chiave nella realizzazione del nuovo campo da calcio, che ora rappresenta un punto di riferimento per la movida sportiva del rione Cicerone. La famiglia, già ben radicata nel contesto calcistico locale, ha deciso di devolvere i frutti del loro lavoro per il beneficio del quartiere.

Un toccante messaggio è emerso da Agostino durante la cerimonia: “Questo campetto porta il nostro nome perché siamo stati più qua che a casa nostra”. L’emozione si è trasformata in commozione quando ha ricordato i momenti trascorsi con i suoi fratelli nel mitico stadio Romeo Menti, evocando immagini di partite e gol che hanno segnato la loro infanzia e il loro amore per il calcio. In un mondo dove spesso dominano notizie negative, la famiglia Esposito ha messo in risalto l’importanza dello sport come strumento di riscatto e come mezzo per incoraggiare i giovani a scegliere la strada giusta.

L’importanza del progetto per il quartiere

Il progetto di riqualificazione del campo sportivo è stata anche una risposta a un’esigenza concreta della comunità. Prima della riapertura, il campo era inutilizzabile, un triste riflesso di spazi pubblici trascurati. “L’idea ci è venuta quando abbiamo visto che il campetto era inutilizzabile. Abbiamo dovuto attendere un po’, ma ci siamo riusciti”, ha sottolineato uno dei membri della famiglia Esposito. La motivazione che ha spinto a intraprendere questo percorso è chiara: “Qui giocavamo a piedi nudi, ringraziamo il Signore per averci dato questo spazio”. La riqualificazione, quindi, si rileva un atto di responsabilità sociale, offrendo ai ragazzi una via d’uscita dai pericoli della strada.

La frase sullo striscione, “Ora tocca a voi sognare”, rappresenta perfettamente l’aspettativa di chi ha lavorato per riportare un luogo di gioco e di aggregazione nella comunità. Mentre il mondo contemporaneo spesso propina messaggi di violenza, l’inaugurazione del campo dà un nuovo significato ai valori condivisi di amicizia e rispetto, fondamentali per la crescita dei giovani.

Le parole del sindaco e la benedizione del parroco

Durante la cerimonia, anche il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, ha voluto esprimere il suo apprezzamento nei confronti della famiglia Esposito, definendoli “l’orgoglio stabiese” e un esempio di professionalità, dedizione e riscatto per la giovane generazione. Le sue parole hanno sollecitato sentimenti di unità e orgoglio tra i partecipanti, nobilitando l’importanza del progetto al servizio del benessere sociale.

Inoltre, la benedizione del parroco locale ha avuto un grande significato simbolico: l’erba del campo sportivo è stata consacrata affinché diventi un luogo di crescita e apprendimento per generazioni di giovani calciatori. L’evento ha quindi avuto una dimensione collettiva, evidenziando il senso di comunità e l’importanza del supporto reciproco tra i membri del rione.

A coronare la giornata, un fischio d’inizio attesissimo e una piccola esibizione hanno dato inizio alla nuova vita sportiva del campo. Non solo una celebrazione dell’inaugurazione, ma un vero e proprio inno all’impegno, alla passione e alla speranza che questo spazio riqualificato saprà trasmettere ai giovani di Castellammare di Stabia.

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Valerio Bottini