In un’interessante intervista per Radio Goal, andata in onda su Kiss Kiss Napoli, Luigi Febbrari, noto preparatore atletico, ha condiviso alcune riflessioni sul ruolo del riposo nel recupero degli atleti e sulla gestione degli infortuni. Le sue considerazioni offrono uno spunto utile per comprendere l’importanza di questi aspetti nella preparazione di una squadra di calcio.
L’importanza del riposo per il recupero
Luigi Febbrari ha posto l’accento su come tre giorni di riposo concessi ai giocatori siano una decisione cruciale per la rigenerazione fisica e mentale dei calciatori. Secondo il preparatore atletico, la chiave per un recupero efficace risiede nella capacità di misurare i tempi di recupero e capire che questi momenti non rappresentano una perdita di tempo, bensì un’opportunità di allenamento.
Febbrari ha sottolineato l’importanza di interpretare il riposo come un fattore allenante. Quando un giocatore si ferma, non si tratta di una pausa dall’allenamento, ma piuttosto di un modo per dare al corpo la possibilità di rigenerarsi e ripararsi. L’allenatore della squadra, ben consapevole delle esigenze dei suoi atleti, è in grado di valutare le condizioni fisiche e adattare il programma di allenamento di conseguenza.
La capacità di valutare e riconoscere i segnali del corpo da parte dell’allenatore è fondamentale. Febbrari ha chiarito che l’allenatore ha un “polso” della situazione, quindi sa come e quando è opportuno intervenire. Questo tipo di approccio può trasformare un periodo di recupero in un vantaggio competitivo per la squadra.
Gestione degli infortuni: esperienze e protocolli
Parlando degli infortuni, Febbrari ha enfatizzato l’importanza di una gestione attenta e personalizzata. L’infortunio di Buongiorno, ad esempio, viene considerato attraverso la lente delle specificità del caso. Ogni infortunio ha una sua particolare storia, e la gestione del recupero dipende dalle circostanze, inclusa la durata e il tipo di immobilità che il calciatore ha dovuto affrontare.
La competenza nella gestione di infortuni è essenziale per garantire un ritorno sicuro e tempestivo in campo. Febbrari ha spiegato che i protocolli esistono, ma la loro applicabilità varia in base al tipo di infortunio. Se un calciatore, anche durante un periodo di riposo, è comunque attivo in alcuni esercizi, questo può influire positivamente sul recupero generale.
Le esperienze di ogni giocatore sono un elemento che deve essere attentamente considerato. Febbrari ha messo in evidenza che la conoscenza del fisico di ciascun atleta e la storicità degli infortuni sono elementi chiave per pianificare un recupero ottimale. Ogni atleta ha una storia unica e conoscerla aiuta a prendere decisioni più informate su come procedere durante la fase di recupero.
L’empatia e il supporto del mister
Uno degli aspetti più significativi emersi dall’intervista è il legame tra il mister e i giocatori, rappresentato in particolare dalla figura di Conte. Febbrari ha evidenziato come il rapporto empatico che Conte riesce a instaurare con i suoi atleti contribuisca in modo sostanziale alla loro motivazione e recupero. Questo legame, fatto di rispetto e di supporto reciproco, è essenziale nel mondo sportivo, dove le pressioni sono elevate.
L’approccio di Conte, che alimenta un clima di fiducia e collaborazione, influisce positivamente sulla squadra. Gli atleti si sentono supportati, il che li rende più inclini a seguire i suggerimenti e le indicazioni del preparatore atletico e del mister. Una buona empatia consente ai calciatori di esprimere le loro esigenze fisiche e psicologiche, facilitando la comunicazione e migliorando le prestazioni.
Il messaggio di Febbrari si fa chiaro: non si tratta solo di preparazione fisica, ma anche del fattore umano. Il supporto emotivo da parte del mister e la responsabilizzazione dei giocatori sono componenti fondamentali per affrontare le sfide e superare le difficoltà legate al recupero e agli infortuni.
Attraverso queste dichiarazioni, si delinea un quadro di grande attenzione e professionalità nel panorama del calcio, dove la preparazione atletica va di pari passo con la cura dell’aspetto emozionale degli atleti.