La comunità del rugby italiano è in stato di shock e profondo dolore per la scomparsa di Paolo Ferracin, che è deceduto all’età di 71 anni. La Federazione Italiana Rugby ha comunicato la triste notizia, rendendo omaggio a un grande atleta che ha lasciato un segno indelebile nel panorama rugbistico nazionale. Originario di Villanova del Ghebbo, in provincia di Rovigo, Ferracin è ricordato non solo per le sue abilità sul campo, ma anche per il suo contributo alla crescita di questo sport in Italia.
Un’icona del rugby italiano
Paolo Ferracin è stato un punto di riferimento per il rugby italiano negli anni ’70, collezionando un impressionante totale di 132 presenze con il suo club, la Femi-CZ Rovigo. Durante le sue nove stagioni con la maglia rossoblù, ha contribuito in modo significativo alla vittoria del club di due titoli di Campione d’Italia, nel 1976 e nel 1979. Questi successi non erano solo il risultato di abilità individuali, ma anche del lavoro di squadra e della determinazione che caratterizzava i suoi compagni di squadra e l’intera organizzazione. La sua dedizione ha ispirato molti giovani rugbisti e ha contribuito a far crescere la passione per questo sport in tutta Italia.
Il debutto con la Nazionale
Ferracin ha fatto il suo debutto con la Nazionale Italiana il 27 aprile 1975, in una partita di Coppa Europa contro la Romania. In quell’occasione, sotto la guida dell’allenatore Roy Bish, ha mostrato il suo talento e la sua determinazione in un contesto internazionale. In quel periodo, a soli 22 anni, era già una promessa del rugby italiano. Nella sua carriera internazionale, ha indossato la maglia numero 2 di tallonatore in dieci occasioni, con sei di queste apparizioni avvenute nella stagione del suo debutto. L’ultimo incontro in cui ha rappresentato l’Italia risale al 18 novembre 1978, quando ha affrontato l’URSS a Roma, match in cui l’Italia era guidata dall’allenatore Gwyn Evans.
Le condoglianze della Federazione
In seguito alla notizia della scomparsa di Paolo Ferracin, la Fir si è affrettata a esprimere le proprie condoglianze alla famiglia e al club Femi-CZ Rovigo. Il presidente Andrea Duodo, unitamente al Consiglio Federale, ha inviato un messaggio in cui si sottolineava il significato della perdita di Ferracin, non solo per il rugby, ma per l’intera comunità sportiva. Ferita dalla tristizia di questa perdita, la federazione ha anche annunciato che durante il fine settimana, in tutte le competizioni di rugby, verrà osservato un minuto di silenzio in sua memoria. Questo gesto rappresenta un modo per onorare la carriera e la vita di un uomo che ha dedicato gran parte della sua esistenza a questo sport.
In un momento così delicato, il rugby italiano si unisce per ricordare Paolo Ferracin, un atleta che ha lasciato un’inconfondibile impronta nella storia del rugby nazionale. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le generazioni future di rugbisti, che trarranno ispirazione dal suo esempio e dalla sua passione.