Il Teatro di San Carlo di Napoli continua a costellare il suo calendario di eventi di alta levatura con voci che promettono emozioni indimenticabili. Giovedì 19 settembre, il soprano Lisette Oropesa illuminerà il palcoscenico con un recital che celebra la sua arte e il suo spirito indomito. Il 2025 si annuncia come un anno ricco di eventi di spicco, ma già nei primi giorni la presenza della Oropesa, forte della sua esperienza di runner, si fa notare. La cantante statunitense, infatti, non solo è un’interprete di raffinate melodie, ma anche una sportiva che ha saputo affrontare le sfide della vita con grinta e tenacia.
La metamorfosi artistica di Lisette Oropesa
Lisette Oropesa ha saputo trasformare la sua vita e la sua carriera in un vero e proprio viaggio di crescita personale. In passato, ha dovuto affrontare pressioni legate al suo aspetto fisico che l’hanno spinta a cambiare il proprio stile di vita. “Ho deciso di correre per sentirmi meglio con me stessa”, ha rivelato. La corsa è diventata una parte fondamentale della sua esistenza, un’attività che le ha insegnato non solo la disciplina, ma anche la resilienza. “Ho partecipato anche a molte maratone”, ha aggiunto con orgoglio, sottolineando come questo sport le abbia fornito una nuova prospettiva. La Oropesa riflette su come questa esperienza le abbia permesso di affrontare la professione artistica con maggiore sicurezza. La battaglia contro il body shaming, una realtà che ha colpito anche figure iconiche come Maria Callas, continua a essere un tema centrale nel mondo del canto.
In un ambiente come quello della lirica, dove l’aspetto evochi spesso giustificazioni per critiche ingiuste, l’impegno di Oropesa rappresenta un’affermazione di libertà e autenticità . Correre, per lei, è più di una semplice attività fisica: è un modo per sentirsi viva e presente, un richiamo alla superazione personale in tutte le sue forme.
Il programma del recital: un viaggio musicale tra melodie latine e opere celebri
Il recital di Lisette Oropesa promette di essere un’esperienza completa, immersiva, ricca di emozioni e riflessioni. Accompagnata al pianoforte da Alessandro Praticò, la cantante presenterà un repertorio che abbraccia la tradizione musicale iberica e quella italiana. Tra le opere in programma si annoverano brani come “Chanson espagnole” e “Vocalise étude en forme de Habanera” di Ravel, così come le celebri “Les filles de Cadix” di Délibes e “Chanson andalouse” di Bizet.
Queste scelte artistiche non solo esaltano le origini latine della Oropesa, con riferimenti alla sua eredità cubana, ma dimostrano anche la sua capacità di fondere le emozioni personali con il mondo della musica. Oltre a questi brani, l’ascoltatore avrà l’opportunità di immergersi nella bellezza di “Merci, jeunes amies” di Verdi e nella dolcezza di “La stella” di Mercadante, rendendo ogni pezzo un viaggio sensoriale unico.
Il recital si propone di essere un omaggio non solo alla musica ma anche alle storie di resilienza e libertà che ciascun brano racchiude. La Oropesa non si limita a cantare; offre un’esperienza che racconta il suo passato e il profondo legame che ha con la sua famiglia. È attraverso queste melodie che trasmette un messaggio di gratitudine e amore per le radici, che nulla ha di statico, ma si evolve nel tempo.
Un messaggio di speranza tra bellezza e creativitÃ
La carriera di Lisette Oropesa è stata marcata da eventi significativi, il più recente dei quali è il suo debutto al Teatro di San Carlo avvenuto due anni fa ne “I Puritani”. Durante quel periodo turbolento, quando il mondo stava affrontando sfide inaspettate e conflitti in Europa, la cantante ha condiviso una riflessione profonda sull’arte e sulla sua funzione. “La follia presente nelle storie di tanti melodrammi rappresenta una fonte di creatività e non deve collegarsi a guerre e violenze. L’artista può solo ambire a far risuonare la bellezza della musica, cercando di spingere verso un’armonia che possa anche ispirare pace”, ha dichiarato nei suoi commenti.
La sua visione di come la musica possa fungere da veicolo per la comprensione e la speranza è estremamente attuale. In un’epoca in cui le tensioni globali sembrano dominare il panorama, il messaggio di Oropesa assume un’importanza particolare. L’arte, con la sua capacità di unire culture e narrare storie umane universali, diventa quindi un faro di speranza. La preparazione del suo recital al San Carlo di Napoli non è solo un evento artistico; è una celebrazione di vita, di libertà , di bellezza e di creatività che merita di essere vissuta e condivisa con passione.