Il sangue di San Gennaro: il legame tra temperatura, miracolo e cambiamento climatico

Il famoso miracolo di San Gennaro, osservato da secoli a Napoli, si rivela essere non solo un evento religioso, ma anche un indicatore delle variazioni climatiche. Il professor Francesco Paolo De Ceglia, esperto di Storia della scienza all’Università Aldo Moro di Bari, ha raccolto le sue riflessioni e ricerche nel libro “Il Segreto di San Gennaro. Storia naturale di un miracolo napoletano”, ora disponibile in inglese grazie all’interesse crescente in ambito internazionale. Questo articolo approfondisce il tema del sangue che si scioglie e il suo significato storico e culturale.

Un indicatore della storia e della politica

Il professor De Ceglia definisce il sangue di San Gennaro come un “termometro politico” oltre che un simbolo di Napoli. Questo straordinario fenomeno ha sempre riflettuto le dinamiche sociali e politiche della città, fungendo da termometro per misurare la fortuna dei sovrani e l’umore popolare. Nel passato, il liquefarsi del sangue spesso coincideva con eventi significativi per la comunità, portando speranze e rassicurazioni in periodi di crisi. Secondo De Ceglia, il miracolo di San Gennaro diviene così uno specchio della storia, capace di rivelare non solo le sfide del presente ma anche l’evoluzione della mentalità angioina, aragonese, borbonica e, infine, italiana.

Lo storico evidenzia che il fenomeno ha avuto inizio nell’agosto del 1389, durante un periodo di peste e guerre che affliggevano Napoli. L’arrivo di una nave carica di generi alimentari, che trasportava anche il sangue del santo, portò alla prima attestazione ufficiale del miracolo, un evento che colpì e riempì di speranza la popolazione. Questi eventi, rielaborati nel corso dei secoli, hanno generato una narrativa che si intreccia con la vita quotidiana della città.

Il miracolo e l’attenzione internazionale

La traduzione del libro di De Ceglia in inglese non è solo un passo editoriale, ma un segnale di una crescente curiosità internazionale per le storie e i fenomeni del Sud Italia. Secondo l’autore, l’attenzione per il Mezzogiorno sta aumentando, il che si traduce in un nuovo interesse per le tradizioni, i riti e i miracoli, come quello di San Gennaro. “Le generazioni di italiani all’estero, in particolare quelle che non parlano la nostra lingua, si mostrano molto interessate a comprendere il legame tra miracolo e natura”, afferma De Ceglia.

La narrazione di De Ceglia cerca di rispondere a domande fondamentali: si tratta veramente di un miracolo? E come si interseca con la scienza? La fusione tra sacro e profano diventa una questione centrale, e la sua ricerca si allarga coinvolgendo le interpretazioni filosofiche e culturali che si sono consolidate nel corso dei secoli.

Temperature e miti: un fenomeno da analizzare

Scendendo nel dettaglio, il professor De Ceglia ci fa notare come la liquefazione del sangue sia diventata più scandita nel corso dei secoli, formalizzandosi in appuntamenti precisi. “La prima vera fissazione della data è stata nel ‘500. Da quel momento, i segnali climatici hanno iniziato a influenzare i risultati del prodigio”, chiarisce.

Ma come si spiega la relazione tra temperatura e liquefazione? L’autore fornisce esempi storici, sottolineando che durante i secoli di minima climatica, il sangue raramente si scioglieva. Con il riscaldamento globale, tuttavia, oggi il fenomeno si è fatto più evidente: nel corso delle celebrazioni di maggio e settembre, il sangue scorre più facilmente. Anche l’evento più recente, intesa come “miracolo laico”, ha visto il sangue sciogliersi in extremis, mostrando che le condizioni climatiche odierne sono determinanti per la ritualità.

Le prospettive future del miracolo

Il cambiamento climatico rappresenta non solo una sfida ambientale, ma anche un interrogativo sul futuro di eventi come il miracolo di San Gennaro. De Ceglia avverte: “Se le temperature continuano a salire, tra qualche anno potremo trovarci di fronte a un sangue che si scioglie sempre. Ironia della sorte, il vero miracolo sarà farlo tornare solido”. Questo non è solo un’affermazione provocatoria, ma un’analisi di come i continui mutamenti climatici possano influenzare anche le tradizioni più radicate nella cultura partenopea.

Il legame tra fede, cultura e scienza, così visibile nel fenomeno del sangue di San Gennaro, è un chiaro esempio di come la società non possa prescindere dalle dinamiche naturali. Con un interesse rinnovato verso il Mezzogiorno, la storia di San Gennaro continua a dimostrare la rilevanza di un dialogo costante tra il sacro e il profano, tra storia e attualità.

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Filippo Grimaldi