Il sequestro milionario nell’ambito della Egea di Alba: una vicenda di false comunicazioni sociali

Nel mirino della Guardia di Finanza di Torino è finito l’ex patron della Egea di Alba, holding attiva nei settori energia e ambiente, per il sequestro preventivo di oltre 3,6 milioni di euro legato a presunte false comunicazioni sociali nel periodo 2017-2021. Un’inchiesta che coinvolge il vertice aziendale di Egea e della controllata Egea Commerciale, accusati di aver alterato i bilanci tramite artifici contabili. La Procura di Asti ha coordinato le attività investigative che hanno portato a scoprire un intricato intreccio di reati finanziari.

Le manovre contabili e la distribuzione di dividendi sospetti

Attraverso l’utilizzo di artifici contabili, Egea Commerciale avrebbe apparentemente presentato utili di esercizio, ad eccezione del 2021, che sarebbero stati distribuiti ai soci, in particolare al principale indagato, possessore di oltre il 50% delle azioni di Egea. L’inchiesta, che ha coinvolto intercettazioni telefoniche, perquisizioni e analisi informatiche, ha rivelato un presunto giro poco chiaro di dividendi che ora sono al centro del sequestro a PierPaolo Carini, figura di spicco dell’azienda. Dai ricavi record nel 2021 alla sospetta manipolazione dei risultati di bilancio, gli inquirenti hanno evidenziato un quadro contabile distorto che avrebbe mascherato una situazione di profondo squilibrio economico.

Le pratiche fraudolente e le conseguenze finanziarie

Secondo gli inquirenti, l’alterazione dei bilanci sarebbe stata ottenuta attraverso l’indicazione di ratei attivi gonfiati rispetto ai valori reali, allo scopo di nascondere squilibri di natura patrimoniale ed economico-finanziaria. La vendita di energia e gas a margine ridotto e il costo delle materie prime vendute a perdita avrebbero contribuito a creare una situazione di precarietà, aggravata dal mancato pagamento delle imposte e dal ricorso all’indebitamento. Le indagini hanno permesso di interrompere le pratiche illecite e di avviare le procedure di risanamento, mettendo in luce un quadro finanziario precario ed evasivo che ha suscitato l’attenzione degli organi competenti.

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Redazione