Nell’ambito di un’intervista su Rai 3, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha messo in luce una situazione di degrado e sofferenza che riguarda gli abitanti delle Vele di Scampia. In un contesto urbano segnato da problemi storici di marginalizzazione e criminalità, Manfredi ha affermato che la responsabilità principale ricade sulle istituzioni statali, che per anni hanno ignorato la necessità di interventi risolutivi per migliorare le condizioni di vita di una delle aree più problematiche della terza città d’Italia.
Le Vele di Scampia, edifici di edilizia popolare simbolo del degrado urbano, sono da tempo oggetto di attenzione mediatica e politica. Manfredi ha definito la situazione come un “fenomeno da circo”, sottolineando come sia stato più semplice sottolineare il dramma di questo luogo senza concretamente preoccuparsi degli abitanti. Queste parole evidenziano non solo una condizione abitativa critica, ma anche la mancanza di un’azione efficace da parte delle autorità. Con un passato segnato da abbandono e degrado, gli spazi interni delle Vele sono diventati i palcoscenici di una vita quotidiana segnata dalla privazione di diritti fondamentali.
L’urbanistica della zona ha dimostrato di avere un’eredità pesante, frutto di scelte progettuali poco attente e di una governance carente. Manfredi ha sottolineato che il problema non è esclusivamente locale, ma rappresenta un classico esempio di difficoltà più ampie che affliggono il Paese. Da decenni, gli stili di vita degli abitanti delle Vele sono stati influenzati da dinamiche socio-economiche sfavorevoli, aggravate da un contesto in cui l’emergenza è divenuta una forma di lucro per alcuni.
Durante l’intervista, il sindaco ha anche messo in evidenza come la questione Vele non possa essere scollegata da un sistema di consenso spesso costruito attorno all’emergenza. Le istituzioni, piuttosto che affrontare proattivamente il problema, si sono adoperate per creare un terreno fertile per un’economia che ha prosperato della drammatizzazione della situazione. Questo ha portato a un ciclo di sfruttamento delle difficoltà, con il rischio che la criminalità organizzata, in passato, abbia trovato rifugio e sostegno nel contesto delle Vele, come avvenuto per uno dei clan camorristi più temuti.
Manfredi ha evidenziato che l’emergenza Vele ha attirato l’attenzione politica solo in tempi recenti, lasciando però un vuoto di interventi durante decenni. Questo non solo ha contribuito a mantenere il degrado ma ha anche perpetuato la vita in condizioni inaccettabili per gli abitanti, un aspetto che il sindaco ritiene particolarmente vergognoso. Gli interventi che si stanno attuando, ha sottolineato, devono essere considerati non solo come misure tampone ma come parte integrante di una strategia a lungo termine per il risanamento e la riqualificazione dell’area.
Manfredi ha ribadito l’impegno della sua amministrazione a non ignorare la questione, promettendo un’azione concreta e costante per affrontare le problematiche relative alle Vele. L’amministrazione comunale intende sviluppare un piano che vada oltre il semplice recupero fisico degli edifici, mirando a restituire dignità agli abitanti e realizzare un miglioramento sostanziale della qualità della vita. L’obiettivo è quello di creare un ambiente urbano vivibile e inclusivo, che possa attrarre investimenti e servizi, rompendo il ciclo di degrado che ha caratterizzato l’area per decenni.
La situazione delle Vele rappresenta una sfida notevole, un tema che merita una costante attenzione e interventi mirati. Il sindaco, con le sue dichiarazioni, sembra voler avviare un cambiamento che potrebbe offrire un futuro migliore agli abitanti, puntando sulla responsabilità condivisa delle istituzioni nella risoluzione di problemi tanto radicati e complessi.