Il Palazzo Reale di Napoli si prepara a restituire il suo prestigioso trono a nuova vita grazie al programma biennale “Restituzioni”, lanciato da Intesa Sanpaolo. Questo ambizioso progetto mira a conservare e valorizzare il patrimonio culturale italiano tramite interventi di restauro che coinvolgono opere storiche e artistiche in tutto il Paese. A partire da metà settembre, il trono napoletano, simbolo di un’epoca e una tradizione che affondano le radici nel XIX secolo, sarà trasferito a Torino per completare il complesso restauro previsto.
Il progetto “Restituzioni” e il suo impatto sul patrimonio culturale
Storia e obiettivi di “Restituzioni”
Attivo dal 1989, il programma “Restituzioni” è un’iniziativa creata da Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Ministero della Cultura. Il suo scopo è quello di individuare e restaurare opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale italiano che necessitano di interventi di conservazione. Grazie a questo programma, sono state recuperate migliaia di opere, arricchendo il panorama culturale nazionale e locale. Ogni anno, si scelgono nuovi progetti in grado di mettere in luce la varietà e la complessità del patrimonio artistico, con un approccio che rispetta le tecniche e i materiali originali.
Interventi di restauro a lungo termine
Il restauro del trono del Palazzo Reale di Napoli si inserisce all’interno di un piano più ampio di recupero e valorizzazione dei beni culturali. Un team di esperti, in collaborazione con la Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale”, condurrà una serie di analisi diagnostiche per pianificare il restauro. Utilizzando tecnologie di indagine all’avanguardia, come la radiografia e la microscopia, sarà possibile definire le modalità d’intervento più adatte per preservare l’integrità della struttura.
Il restauro del trono: un’opera complessa e dettagliata
Fasi del restauro
Il restauro del trono prevedrà diverse fasi che si susseguiranno nel corso di quasi un anno. Si partirà dalla realizzazione di un piano diagnostico, che fornirà una base scientifica per le subsequenti operazioni di disinfestazione e consolidamento. La pulitura della parte lignea sarà effettuata con grande precisione, garantendo la preservazione dei dettagli ornamentali e delle finiture dorate. Inoltre, si prevede un trattamento specifico per la tappezzeria, che comporta lo smontaggio e la conservazione dei tessuti e delle passamanerie.
Storia e caratteristiche del trono
Realizzato a metà Ottocento, il trono è un esempio emblematico dell’artigianato napoletano, caratterizzato da legno intagliato e dorato, rivestito in velluto cremisi. Al centro della struttura è presente lo stemma sabaudo, aggiunto dopo l’Unità d’Italia, a testimonianza dei cambiamenti politici e simbolici di quel periodo. Le teste leonine sui braccioli, insieme al baldacchino di velluto, conferiscono al trono un’aura di regalità e importanza storica.
Sostituzione temporanea e comunicazione del restauro
La sostituzione temporanea del trono
Durante il periodo di restauro, il trono del Palazzo Reale sarà sostituito da una seduta appartenente ai Borboni del XVIII secolo, per mantenere l’identità della sala. Inoltre, un monitor sarà installato per fornire ai visitatori aggiornamenti visivi sul progresso dei lavori. Questa iniziativa non solo permette di mantenere viva l’attenzione sul patrimonio culturale, ma anche di coinvolgere il pubblico attraverso la documentazione delle fasi di restauro.
Mostra e rientro del trono
Al termine dei lavori, previsto per la fine dell’estate 2025, il trono sarà esposto in una mostra temporanea dedicata al progetto “Restituzioni”, prima di fare ritorno a Napoli nel febbraio del 2026. Questo evento segnerà non solo il recupero di un importante simbolo di potere, ma anche un contributo significativo alla storia del Palazzo Reale e alla città di Napoli.
Valorizzazione e significato culturale
Riflessioni sulla storia del Palazzo Reale
Il restauro del trono offre l’opportunità di approfondire la conoscenza della storia del Palazzo Reale. Ogni elemento, dai decorati interni della Sala del Trono alle testimonianze documentali, funge da importante segnale della cultura e della politica di epoche passate. Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale, punta sull’importanza di questi lavori non solo per la riqualificazione degli spazi, ma anche per il dialogo tra le generazioni passate e quelle future.
Il ruolo di Intesa Sanpaolo e delle istituzioni
Intesa Sanpaolo, attraverso la sua responsabilità sociale d’impresa, gioca un ruolo cruciale nella preservazione del patrimonio artistico italiano. Michele Coppola, direttore Generale Gallerie d’Italia, afferma che l’alleanza con le istituzioni pubbliche permette di custodire e far rinascere opere significative per il nostro patrimonio culturale. Questo restauro non solo celebra la bellezza artistica, ma anche la storia e le identità di comunità, rendendo la cultura un elemento di coesione e orgoglio collettivo.
Progetti congiunti e frutti del restauro
Sara Abram, Segretario Generale del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, sottolinea l’importanza della collaborazione con Palazzo Reale per un restauro efficace e rispettoso. Grazie agli studi effettuati dal 2021, è stato pianificato un intervento che segue protocolli già testati su manufatti simili, bilanciando innovazione e tradizione. L’esperienza accumulata darà sicuramente frutti in questo e in futuri progetti di restauro, contribuendo alla salvaguardia della storia e della cultura italiana.