In un periodo segnato da incertezze e conflitti, il messaggio di Natale del Vescovo di Nola, Francesco Marino, offre una profonda riflessione sul significato dell’Incarnazione. In questa occasione, Marino richiama il celebre canto “Tu scendi dalle stelle”, composto a Nola da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, per evidenziare l’importanza di riconoscere la dignità umana anche nelle situazioni più critiche. Attraverso le sue parole, viene rimarcato quanto sia necessario sostenere coloro che vivono nella vulnerabilità, mettendo in luce le ingiustizie presenti nel mondo.
Nel suo messaggio, il Vescovo Marino sottolinea che, nonostante le fragilità della natura umana, il Natale rappresenta un momento di rinascita e speranza. La celebrazione del Figlio di Dio, che diventa uomo, richiama a ciascuno la consapevolezza della propria unicità, definendo gli esseri umani come composti di “polvere di stelle”. Questo richiamo poetico mira a contrastare la percezione negativa che spesso accompagna la vita quotidiana, invitando le persone a ricordare la loro alta dignità.
Marino sottolinea il contrasto tra il Bambino Gesù che tremola nel presepio e il Crocifisso di Nazareth, un collegamento che simboleggia la sofferenza umana e l’amore incondizionato di Dio. Con questo passaggio, il Vescovo intende far riflettere sulla gravità del sacrificio che Gesù ha compiuto per l’umanità e sull’importanza di tener viva la memoria del suo amore. La celebrazione del Natale diventa quindi non solo un momento di festa, ma anche di profonda introspezione sul significato dell’accoglienza e dell’amore verso il prossimo.
Il messaggio si fa ancor più potente quando Marino rivolge un pensiero ai tanti bambini e persone che vivono in condizioni di grande difficoltà. Il Vescovo evoca immagini toccanti di bambini “a cui mancano panni e fuoco”, richiamando l’attenzione su coloro che soffrono a causa delle guerre, della povertà e delle emergenze umanitarie. In un mondo lacerato da conflitti come quelli di Gaza, Ucraina, Siria e Libano, il Natale deve essere l’occasione per risvegliare la coscienza collettiva.
La riflessione pone una domanda cruciale: come possiamo noi, comunità e individui, rispondere alle necessità di chi è in difficoltà? Marino esorta a non lasciare il Bambino divino nel silenzio dei troppi aborti o nell’indifferenza verso i poveri e i senza tetto. Questi appelli non sono solo retorica, ma testimonianze vive della responsabilità di tutti nel proteggere e accogliere la dignità altrui, enfatizzando la bellezza dell’umanità.
In un passaggio decisivo del suo messaggio, il Vescovo di Nola esprime preoccupazione per le politiche che promuovono l’esclusione e lo sfruttamento degli immigrati. Le sue parole risuonano come un richiamo forte alla responsabilità collettiva di offrire protezione e accoglienza. Ogni persona, indipendentemente dalla propria origine o condizione economica, merita dignità e rispetto. La carne umana, in tutte le sue forme, è vista come carne di Cristo, il che implica che ogni vita ha valore e merita di essere tutelata.
Questa visione è un invito a costruire una società più giusta e solidale, dove le differenze non diventino motivo di divisione, ma l’opportunità per un arricchimento reciproco. Marino chiama le comunità a farsi portatrici di un messaggio di amore e accoglienza, dove il Natale non è solo una data sul calendario, ma un modo di vivere nel rispetto e nella cura dell’altro.
La riflessione del Vescovo di Nola rappresenta un appello a tutti, affinché il Natale possa diventare davvero un momento di unità, solidarietà e riconoscimento della dignità umana per ciascuno.