Il Welfare Aziendale: un Investimento nelle Risorse Umane

L’importanza del welfare aziendale nelle piccole imprese

Il welfare aziendale sta diventando sempre più diffuso anche nelle piccole imprese, con il 56,4% delle aziende che si concentrano principalmente sulla conciliazione vita-lavoro per i propri dipendenti. Seguono a breve distanza prestazioni legate alla salute, all’assistenza, alla previdenza e alla protezione, così come alla tutela dei diritti, delle diversità e all’inclusione sociale, tutte con un tasso di adesione superiore al 50%. Inoltre, si stanno iniziando a intraprendere iniziative a favore delle famiglie per la cultura e l’educazione dei figli, con il 10% delle aziende attive in questo settore.

Un Notevole Aumento delle Prestazioni nelle PMI

Il report del Welfare Index Pmi del 2024, promosso da Generali, ha coinvolto ben 7mila imprese con un numero di dipendenti compreso tra 6 e mille. Sorprendentemente, il 75% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello medio di welfare aziendale, offrendo prestazioni che vanno oltre i contratti nazionali. Un dato significativo è il triplicarsi delle PMI che offrono un alto livello di welfare aziendale, passando dal 10,3% nel 2016 al 33,3% nel 2024. Inoltre, si è registrato un aumento dell’8% negli ultimi due anni. Al contempo, si è verificata una diminuzione del numero di imprese con livelli iniziali di welfare aziendale, passando dal 48,9% al 25,5%.

L’Impatto del Welfare Aziendale sulle Famiglie e sul Territorio

In Italia, una parte considerevole della spesa destinata al welfare è sostenuta direttamente dalle famiglie. Esse coprono infatti il 22% della spesa sanitaria, il 71% di quella per l’assistenza ai figli e agli anziani, e il 16% della spesa per l’istruzione. Il welfare aziendale, trasferendo questa spesa dalle famiglie alle imprese, contribuisce a garantire un sistema più efficiente ed equo. Le PMI svolgono un ruolo fondamentale nell’erogazione di prestazioni di supporto mirate, raggiungendo 11,3 milioni di famiglie con lavoratori dipendenti, il 44% delle famiglie italiane. Tra queste, vi sono 3,2 milioni di famiglie con un alto o molto alto livello di vulnerabilità.

Il Crescente Coinvolgimento del Terzo Settore nel Welfare Aziendale

Un ruolo sempre più rilevante nel panorama del welfare aziendale è giocato dal Terzo settore, rappresentato da 125mila organizzazioni iscritte al Runts. Questo settore senza scopo di lucro coinvolge 894mila dipendenti, quasi 4,7 milioni di volontari e genera un valore equivalente al 5% del Pil nazionale. Il Terzo Settore svolge un doppio ruolo nel welfare aziendale, fornendo soluzioni di welfare ai propri dipendenti e servendo come fornitore di servizi per le imprese.

Iniziative di Successo e Numeri Dati

Le organizzazioni del terzo settore hanno raggiunto un livello di welfare aziendale alto o molto alto pari al 59,3%, superando di gran lunga le imprese a scopo di lucro. Inoltre, in quasi tutte le aree l’impegno del Terzo settore nel welfare aziendale supera la media delle PMI. In particolare, nelle aree legate alla responsabilità sociale verso consumatori e fornitori e alla tutela dei diritti, delle diversità e dell’inclusione sociale, le iniziative del Terzo settore sono nettamente superiori rispetto a quelle delle imprese profit.

Il Mondo del Welfare Aziendale: Un Investimento nel Futuro

Il welfare aziendale non è solo un beneficio per i dipendenti e le loro famiglie, ma rappresenta un investimento nel futuro delle imprese, della società e del Paese nel suo complesso. L’attenzione verso il benessere dei dipendenti e la promozione di iniziative sociali e inclusive sono un segnale di responsabilità e sostenibilità che, oltre a migliorare la qualità della vita lavorativa, contribuiscono a costruire una comunità più consapevole e solidale.

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