Il XVI Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli: un’ode alla pace e al dialogo

Il XVI Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, che si svolge in un clima di forte impegno per la riconciliazione, prosegue con eventi significativi e un ricco programma dedicato a celebri figure della pace e della giustizia sociale, come Danilo Dolci. La manifestazione, che giunge nella sua seconda settimana, si concentra su tematiche attuali e di rilevanza internazionale, promuovendo un messaggio di speranza e dialogo attraverso la cinematografia e incontri con attivisti. Il festival offre uno spazio per riflessioni e dibattiti critici in un’epoca segnata da tensioni globali e conflitti.

Omaggio a Danilo Dolci: pacifismo in azione

La settimana inizia con un tributo a Danilo Dolci, un’icona della non violenza e dell’impegno sociale. Presso lo Spazio Comunale Piazza Forcella, l’evento intitolato “Cent’anni di Danilo” vedrà la partecipazione di Daniela Dolci e Anna Polo. Durante l’incontro, i partecipanti esploreranno il pensiero di Dolci attraverso la proiezione del documentario “Verso un mondo nuovo” e interventi di lettura a cura di Enzo Salomone. Questo evento non solo ricorda l’eredità di Dolci, ma incarna anche l’approccio del festival nell’abbracciare le vite e le storie di chi ha lottato per la giustizia sociale. Nella programmazione serale, l’Università Orientale ospiterà la proiezione di due film in concorso: “How to Please” di Elina Talvensaari e “Rather Be Ashes Than Dust” di Alan Lau, opere che si pongono interrogativi importanti sui diritti e la dignità umana.

Esperienze delle Combatants for Peace: la riconciliazione attraverso il dialogo

Un momento centrale del festival è dedicato alle “Combatants for Peace”, un’organizzazione che racchiude esperienze di riconciliazione di ex combattenti israeliani e palestinesi. Il 19 novembre, Eszter Koranyi e Rana Salman, le due portavoce del gruppo, si ritroveranno nello stesso spazio per condividere storie di speranza e apportare un messaggio di pacifismo militante. Koranyi, di origine ungherese ma residente a Tel Aviv, e Salman, proveniente da una famiglia di sopravvissuti alla Nakba in Cisgiordania, offriranno un insight sulle loro attività di advocacy. Combatants for Peace è emerso negli ultimi anni come un movimento che unisce giovani provenienti da esperienze diverse, impegnato in percorsi di advocacy e azioni dirette nei territori occupati. La loro missione è quella di promuovere un dialogo sincero tra le due fazioni, supportando progetti volti a superare l’idea dell’altro come nemico e alimentando una nuova immagine di convivenza pacifica.

Durante gli interventi, Salman sottolinea l’importanza di una “elaborazione collettiva” come passo necessario per la pace duratura. Questo concetto implica la necessità di affrontare paure e traumi condivisi, un processo che permette di umanizzare l’altro e di costruire ponti laddove ci sono solo muri. La polarizzazione attuale, alimentata da discorsi politici e media conflittuali, complicano ulteriormente la situazione, rendendo imperativo un dialogo informato e basato sui diritti umani.

Chiusura con eventi significativi e musica

La settimana culminerà con una serie di eventi speciali, tra cui la Terza Marcia Mondiale per la Pace e la non violenza, che si terrà il 21 novembre al Cinema Vittoria. In questo contesto, scienziati, educatori e rappresentanti della società civile si riuniranno per discutere il ruolo cruciale dell’informazione e dell’educazione nel promuovere la pace e la non violenza. In serata, il festival presenterà diversi film in concorso, spaziando da opere di registi emergenti a film di riconosciuto valore sociale.

Il 22 novembre, la serata finale prevede l’annuncio dei vincitori delle varie categorie del festival e la presentazione della “Summer School Mario Paciolla”, un’iniziativa formativa dedicata alle professioni della pace. A chiudere la manifestazione sarà la performance di Peppe Voltarelli, un cantautore che fonde generi musicali tradizionali e moderni, dando voce a una lotta per la giustizia sociale attraverso le sue canzoni.

Il festival di Napoli si conferma così come un’importante piattaforma di dialogo, innovazione sociale e cultura della pace. L’importanza dei temi trattati e la varietà di eventi e proiezioni sottolineano l’impegno collettivo di build a more humane and just world.

Published by
Filippo Grimaldi