L’imponente corteo di Napoli ha visto la partecipazione di oltre diecimila manifestanti, uniti nella protesta contro le recenti misure economiche del governo italiano. L’evento, indetto da Cgil e Uil, ha mostrato il forte disagio tra i lavoratori, con una particolare presenza dei dipendenti di Stellantis e Trasnova di Pomigliano. La mobilitazione mira a evidenziare le difficoltà incontrate dal settore dei trasporti e dalla sanità, sottolineando come le scelte politiche attuali influiscano sul benessere dei cittadini.
Tra i gruppi più visibili nel corteo, spiccavano i lavoratori di Stellantis e Trasnova di Pomigliano, simbolo della mobilitazione in corso per i diritti e le condizioni di lavoro. La presenza di queste due importanti filiali industriali ha accentuato la rilevanza della protesta, poiché il settore automobilistico è sotto un forte scrutinio data la sua importanza per l’economia locale. Con la crisi globale e le nuove normative ambientali, i lavoratori si sentono sempre più vulnerabili e chiedono garanzie per il futuro. La loro presenza massiccia ha trasmesso un messaggio chiaro: l’industria non può essere trascurata in un momento di intensa trasformazione economica.
L’intervento di Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, ha rappresentato un coro di voci unite sotto il tema dell’inefficienza del governo nella gestione dei trasporti. Durante il corteo, ha sottolineato che il governo sta affrontando la protesta in modo inadeguato, criminalizzando un diritto fondamentale come quello di sciopero. I lavoratori hanno chiesto di essere ascoltati e hanno espresso il loro malcontento per la mancanza di supporto e di dialogo da parte delle istituzioni.
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha ricevuto critiche dirette per la sua gestione del precetto sui trasporti locali, che, secondo Bombardieri, svilisce la libertà sindacale e rappresenta una risposta inadeguata ai legittimi disagi dei cittadini. La polemica si è inasprita con l’accusa di gestione tragicomica della situazione, dove i disservizi stessi stanno provocando maggiore malcontento tra i lavoratori e i cittadini.
Bombardieri ha messo in evidenza come lo sciopero, piuttosto che essere visto come un disturbo, dovrebbe essere compreso come un segnale di allerta per le carenze strutturali nel sistema dei trasporti. “Il disagio causato dallo sciopero è nulla in confronto all’inefficienza di un ministero che non riesce a garantire trasporti adeguati”, ha affermato. Questa affermazione è un forte richiamo alla necessità di un cambiamento nella governance dei servizi pubblici, per garantire standard di qualità adeguati ai cittadini.
Un altro tema caldo emerso nel corteo di Napoli è stato il settore della sanità. Durante il suo intervento, Bombardieri ha evidenziato come il governo non stia affrontando in modo efficace i problemi esistenti, che si manifestano attraverso le lunghe attese per le prestazioni sanitarie. Questa criticità è particolarmente avvertita nel Sud Italia, dove le file per ottenere visite specialistiche possono durare anche anni, creando un clima di frustrazione tra i cittadini.
L’assenza di una strategia chiara da parte dell’esecutivo per migliorare l’accesso e la qualità dei servizi sanitari ha contribuito a plasmare il malcontento dei manifestanti. La sanità, secondo i sindacati, deve diventare una priorità nella pianificazione delle politiche pubbliche, soprattutto in un contesto in cui l’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 ha portato alla luce tutte le debolezze del sistema.
La presenza di Nicola Ricci e Giovanni Sgambati, segretari regionali di Cgil e Uil, ha ulteriormente sottolineato l’importanza della mobilitazione non solo per i lavoratori ma anche per l’intera comunità, evidenziando la centralità del dialogo tra istituzioni e sindacati per costruire un futuro più equo e giusto per tutti. La manifestazione di Napoli è quindi un chiaro segnale di tensione sociale, che richiede attenzione da parte del governo e un rinnovato impegno a favore delle istanze dei lavoratori.