Forse c’è la possibilità di andare in pensione a 62 anni nel 2025, ma devi guadagnare un bel po’ per andarci, e non è una passeggiata.
Le pensioni sono un fattore economico-sociale importantissimo, così importante da influenzare le decisioni di milioni di lavoratori italiani (e non solo!).
Infatti, per andare in pensione bisogna rispettare specifici requisiti anagrafici e contributivi, stabiliti dal sistema previdenziale. Al momento, la normativa consente di accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, e solo se si hanno almeno 20 anni di contributi versati, mentre sono previste opzioni anticipate per chi soddisfa condizioni particolari.
Esistono però alcune misure che permettono di andare in pensione prima, ma sempre se si hanno alle spalle tantissimi anni di contributi, anche se esistono dei limiti per chi desidera accedervi.
In un modo o nell’altro, questi provvedimenti rispecchiano il desiderio generale di molte persone che vorrebbero ritirarsi prima, cogliendo l’opportunità di ricominciare e vivere una nuova fase della vita.
Requisiti e limiti di questa nuova quota
La Quota 103 è stata introdotta inizialmente come una sorta di misura transitoria, in quanto consente di accedere alla pensione anticipata nel 2025 con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Questa opzione è stata estesa dalla Legge di Bilancio 2025 e rappresenta un’alternativa alle altre forme tradizionali di pensionamento. Tuttavia, non tutti i lavoratori possono accedervi, in quanto è necessario rispettare rigidi paletti e requisiti che regolano sia l’età che l’anzianità contributiva.
Il limite più invalicabile riguarda l’importo massimo dell’assegno pensionistico, che non deve assolutamente superare cinque volte il trattamento minimo INPS, pari a circa 3.000 euro lordi al mese. Questo tetto, in un modo o nell’altro, resta in vigore fino al raggiungimento dei 67 anni, momento in cui è possibile accedere alla pensione di vecchiaia classica senza alcun vincolo sull’importo. Quindi, per tutti quei lavoratori con redditi medio-alti, questa restrizione risulta disincentivante.
Le scelte da considerare
Andare prima in pensione, però, potrebbe comportare dei rischi e delle perdite. Scegliere la Quota 103 comporta inevitabilmente una riduzione dell’assegno pensionistico rispetto a quello che si otterrebbe attendendo il pensionamento classico. Questo aspetto può avere un impatto significativo sul tenore di vita del pensionato, soprattutto per chi percepisce uno stipendio superiore alla soglia massima consentita.
Non bisogna inoltre dimenticare che chi accede a Quota 103 può svolgere solo attività lavorative autonome o occasionali, con un limite di 5.000 euro annui. Quindi, anche se avete fretta di andare in pensione, è fondamentale valutare tutti i rischi, analizzando a fondo la vostra situazione economica e lavorativa.