Il progetto Euploia Monte Echia è stato inaugurato oggi, portando una nuova dimensione artistica nella storica area del Monte Echia a Napoli. Questa iniziativa, realizzata sotto il patronato del Comune di Napoli e curata da Maria D’Ambrosio e Carla Langella, presenta installazioni site-specific che arricchiscono l’esperienza visiva e culturale degli spazi dell’Ascensore del Monte Echia. I visitatori potranno immergersi in un viaggio che esplora la cultura locale, la storia e le scienze della terra, il tutto incoraggiando una riflessione sulle origini della città partenopea.
Che cos’è Euploia Monte Echia
Il progetto Euploia Monte Echia si inserisce in un contesto più ampio, frutto della collaborazione tra diverse istituzioni culturali e accademiche. Il percorso artistico è il risultato dell’iniziativa Materia Viva – Euploia. Revealing the origin of Parthenope, ideato da F2Lab e Casa del Contemporaneo in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. Anche il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Liceo Palizzi hanno contribuito a questo progetto.
Le opere presenti nel percorso sono state concepite per stimolare la percezione dei visitatori, raccontando storie legate al territorio e alla sua storia. Tra gli artisti coinvolti figurano Antonello Scotti, Noemi Saltalamacchia, Emanuele Pacini e Silvana Sferza. Le installazioni sono pensate per accompagnare il visitatore lungo il ‘viaggio’ che inizia con l’ascensore e culmina nella terrazza panoramica, offrendo varie modalità di interazione con l’arte.
Un’opera centrale è l’opera sonora “Oròs“, composta da Louis Siciliano, con testi e la voce narrante di Mary Zygoury, che sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming a partire dal 23 ottobre. In aggiunta, è prevista un’installazione multimediale realizzata sotto la guida di Carla Langella e degli studenti del Design del DiArch dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
L’Accesso Digitale e le Storie della ComunitÃ
Una delle caratteristiche distintive di Euploia Monte Echia è l’integrazione di contenuti web pensati per facilitare un’esperienza immersiva. I visitatori possono accedere a un’app web tramite QR code, arricchita con racconti della comunità di Carmela Covino e altri contenuti interessanti legati alle opere e ai luoghi dell’area. Questa piattaforma si propone non solo come un supporto informativo, ma anche come uno strumento di esplorazione culturale.
Inoltre, i visitatori troveranno materiali di approfondimento provenienti da vari ambiti, comprese le geoscienze e la vulcanologia, redatti da Vincenzo Morra e Paola Petrosino del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse. Questa iniziativa rappresenta un esempio di come l’arte e la scienza possano dialogare, offrendo un’esperienza educativa e coinvolgente che trasmette conoscenze sulla storia del luogo e sulla sua geologia.
L’Impegno degli Studenti e la Rigenerazione Urbana
A sostegno del progetto artistico, il Laboratorio di Composizione Architettonica del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II è attualmente impegnato nello sviluppo di plastici della zona del Monte Echia. Sotto la supervisione di Ferruccio Izzo, Alberto Calderoni e altri esperti, gli studenti lavorano assieme all’artista Selini Demetriou per rendere visibili i punti di interesse del percorso di valorizzazione e rigenerazione urbana.
Questo coinvolgimento degli studenti non solo offre un’opportunità formativa, ma mira anche a creare un legame più stretto tra giovani talenti e il patrimonio culturale della loro città . La documentazione riguardante la necropoli di Via Nicotera e i materiali di archivio raccolti costituiscono parte integrante di un progetto di rigenerazione sociale e urbana, volto a sensibilizzare i cittadini e i visitatori riguardo alla storia e all’importanza della zona.
Attraverso Euploia Monte Echia, Napoli si conferma un luogo in continuo divenire, dove l’arte, la cultura e la comunità si intrecciano per raccontare una narrazione collettiva.