Le recenti indagini da parte della Guardia di Finanza e della Procura Regionale della Corte dei Conti hanno messo in luce un presunto imbroglio legato ai lavori di ristrutturazione presso l’ospedale Cotugno di Napoli. L’inchiesta coinvolge Vito Parisi, ex direttore dell’Ufficio tecnico manutentivo, e il suo collaboratore Espedito Amodio. L’accusa è quella di aver orchestrato un sistema di fatturazioni per lavori non effettuati, per un totale di oltre 3,3 milioni di euro.
Le accuse a carico di Vito Parisi e Espedito Amodio
Vito Parisi, 78 anni, ha ricoperto in passato il ruolo di direttore protempore dell’Unità Operativa Complessa tecnico-manutentiva dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, mentre Espedito Amodio, 47 anni, era un dipendente di una delle unità operative e veniva spesso designato come direttore dei lavori di appalto. Entrambi sono accusati di aver gestito appalti legati a lavori di manutenzione e ristrutturazione che, stando agli inquirenti, non sono mai stati eseguiti. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha effettuato indagini approfondite dopo alcune segnalazioni da parte della direzione generale dell’Azienda dei Colli, emerse nel corso dei controlli di routine.
Le società coinvolte e il meccanismo delle “scatole vuote”
L’inchiesta ha rivelato che le due società che avrebbero dovuto eseguire i lavori non disponevano di operai e si sono rivelate essere, di fatto, “scatole vuote”. Tre delle aziende interessate hanno ricevuto bonifici per lavori che non sono mai stati realizzati, sollevando sospetti significativi riguardo alla loro esistenza e operatività . Una di queste società pare fosse amministrata dal nipote di Parisi, complicando ulteriormente la situazione. Gli inquirenti hanno quindi avviato un’analisi dettagliata delle fatture e dei pagamenti eseguiti, scoprendo che la documentazione fornita non corrispondeva ai lavori dichiarati.
Le misure cautelari e il sequestro di beni
A seguito delle indagini che hanno accumulato prove consistenti nei confronti dei due dirigenti coinvolti, il Nucleo della Guardia di Finanza ha provveduto al sequestro di beni, tra cui due immobili situati nella provincia di Mantova addebitabili a Parisi. Queste misure rientrano in un’operazione volta non soltanto a garantire il recupero dei fondi pubblici mal gestiti, ma anche a mantenere la legalità nel settore della sanità pubblica, un ambito di massimo interesse per la collettività e per il buon funzionamento delle istituzioni.
L’impatto di questa vicenda sulla sanità pubblica
L’accaduto ha suscitato un acceso dibattito sull’integrità dei processi di appalto nella sanità pubblica. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza evidenziano la necessità di una supervisione rigorosa per prevenire tali abusi e malversazioni. In questo contesto, l’azione della Procura della Repubblica si è rivelata fondamentale per tutelare l’utilizzo corretto delle risorse destinate alla salute dei cittadini. La situazione all’ospedale Cotugno rappresenta un campanello d’allarme e una chiamata all’azione per rivedere e migliorare le procedure interne, garantendo così che episodi simili non si ripetano in futuro.