Inchiesta sul calcio: testimonianza di Javier Zanetti nelle indagini sulle tifoserie

Un importante capitolo nella saga delle tifoserie di calcio italiane si sta svolgendo a Milano, dove sta prendendo piede un’indagine che coinvolge i gruppi organizzati di sostegno per le squadre di Inter e Milan. Tra i testimoni chiamati a deporre, spicca la figura di Javier Zanetti, ex calciatore e attuale vice presidente dell’Inter. Le sue parole, rilasciate nel corso di una deposizione il 10 ottobre scorso, hanno fatto luce su alcuni eventi cruciali legati alla finale di Champions League, che ha avuto luogo a Istanbul.

La richiesta di biglietti e la reazione di Zanetti

Durante l’audizione, Zanetti ha confermato di essere stato avvicinato da Andrea Beretta e Marco Ferdico, noti capi della Curva Nord interista, i quali hanno richiesto un aiuto per ottenere 200 biglietti aggiuntivi per la finale di Champions. La risposta di Zanetti, tuttavia, è stata molto chiara: una volta notificato il fatto ai dirigenti di sicurezza dell’Inter, la questione per lui si era chiusa. Infatti, non ha esitato a informare Gianluca Cameruccio, responsabile della sicurezza del club, insieme al suo vice Claudio Sala e a Massimiliano Silva, dirigente alle relazioni con i tifosi.

Le indagini della Procura di Milano

Questo evento è avvenuto nel contesto di indagini più ampie condotte dalla Procura di Milano riguardanti attività illecite legate ai gruppi ultras. Le forze dell’ordine hanno effettuato circa venti arresti il 30 settembre, coinvolgendo figure chiave delle tifoserie. Il rapimento di queste dinamiche ha portato a un’analisi approfondita dei rapporti tra i club e i loro sostenitori più accesi, un aspetto delicato che richiede attenzione sia da parte delle autorità sia dai dirigenti sportivi.

I rapporti di Zanetti con i tifosi

Javier Zanetti ha espresso che, sebbene riconosca alcuni esponenti della tifoseria, i suoi contatti sono sempre stati di mera conoscenza e ha ripetutamente avvisato di non volere intraprendere strade rischiose o compromettenti. L’ex calciatore, che ha dedicato la sua carriera all’Inter, ha sottolineato la sua integrità e il rispetto verso il club, assicurando che non avrebbe mai agito in modo da mettere in difficoltà la società.

Processi e sviluppo futuri

Il verbale della testimonianza di Zanetti è un elemento chiave nel processo che sarà avviato con rito immediato, fissato per il 20 febbraio dal giudice Domenico Santoro. Le dichiarazioni raccolte dalla Procura, insieme alle azioni intraprese dalle autorità, stanno rapidamente delineando una situazione complessa, dove la giustizia e la sicurezza nel calcio devono trovare un equilibrio. Come si evolverà questa inchiesta? Restiamo in attesa di sviluppi significativi che potrebbero cambiare non solo la percezione della sicurezza negli stadi italiani, ma anche la stessa gestione delle tifoserie e i loro rapporti con i club.

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Filippo Grimaldi