Inchiesta sulle curve: Simone Inzaghi e il dialogo con gli ultrà per i biglietti Champions

L’inchiesta milanese sulle curve ha coinvolto diversi personaggi del mondo del calcio, con particolare attenzione al dialogo tra il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, e Marco Ferdico, leader degli ultrà interisti. La questione dei biglietti per la finale di Champions League del 2023 è emersa come un argomento centrale nel dibattito sulla gestione delle tifoserie e sul rapporto tra club e supporto organizzato. In questo contesto, Inzaghi ha dichiarato di non aver mai avvertito minacce o intimidazioni durante le sue interazioni con il capo curva.

Il contesto dell’intercettazione

L’intercettazione che ha portato alla luce il dialogo tra Inzaghi e Ferdico il 26 maggio 2023 ha scatenato un’analisi approfondita delle dinamiche tra i rappresentanti degli ultrà e la dirigenza sportiva. Ferdico, attualmente in carcere con l’accusa di associazione per delinquere aggravata dalla agevolazione mafiosa, si è rivolto all’allenatore interista per richiedere ulteriori biglietti per la finale di Champions a Istanbul, sottolineando l’importanza del supporto della curva. L’ultrà ha specificato che, a causa di una situazione di stallo riguardo ai biglietti, era stata programmata una forma di protesta per la finale di Coppa Italia, noto come “sciopero del tifo“. Ferdico ha sollecitato Inzaghi per ottenere 200 biglietti aggiuntivi, esprimendo chiaramente che il tutto non era finalizzato al bagarinaggio, ma al desiderio di garantire una presenza adeguata alla partita.

Inzaghi ha riconosciuto di aver intrattenuto una comunicazione aperta con Ferdico, ma ha anche evidenziato che tali interlocuzioni sono comuni nel contesto sportivo. L’allenatore ha ribadito che il suo interesse principale era assicurarsi il supporto dei tifosi, esprimendo come il numero di sostenitori presenti possa influenzare l’andamento della partita. La carenza di supporto emotivo da parte dei tifosi potrebbe compromettere le prestazioni della squadra in campo.

Dettagli sull’interrogatorio di Inzaghi

Durante l’interrogatorio presso la Squadra Mobile di Milano, Simone Inzaghi ha confermato di aver parlato al telefono con Ferdico e ha illustrato i rapporti che intercorrono tra la squadra e i gruppi di sostenitori. L’allenatore ha specificato di non avere avvertito alcuna pressione o intimidazione da parte degli ultrà, chiarendo l’importanza della comunicazione tra le parti. In un contesto in cui i rapporti tra tifoseria e società sportive rientrano in dinamiche sfumate e complesse, Inzaghi ha sempre sottolineato che mantenere un buon dialogo con la curva è vitale per ottenere un tifo caloroso e appassionato.

Inzaghi ha descritto il suo dialogo con Ferdico come un’interazione informale, dove l’allenatore si è impegnato a portare la richiesta al presidente Giuseppe Marotta e agli altri dirigenti, come Javier Zanetti e il direttore Ferri. La richiesta di biglietti di Ferdico è stata infine soddisfatta, con l’assegnazione di 1.500 biglietti, come richiesto inizialmente, evidenziando la volontà della dirigenza di mantenere aperti i canali di comunicazione e supporto tra squadra e tifoseria.

Commenti e reazioni al fenomeno delle curve

Il dibattito sull’inchiesta ha sollevato preoccupazioni non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra osservatori esterni. Francesco ‘Cicco’ Graziani, ex calciatore e allenatore, ha commentato l’importanza di mantenere l’integrità e la sicurezza all’interno degli stadi. Ha evidenziato il rischio di malavita e prepotenze che potrebbero assediare il mondo del tifo organizzato. La necessità di un intervento statale è stata sottolineata, in quanto secondo Graziani senza un’azione diretta da parte delle istituzioni, il problema potrebbe persistere.

L’attenzione su questo tema è cresciuta, spingendo a riflettere sulle misure necessarie per garantire che il calcio rimanga un campo di divertimento, passione e condivisione, piuttosto che essere influenzato da elementi esterni che potrebbero compromettere il suo spirito. La fan base dovrebbe essere supportata e responsabilizzata per preservare la tradizione di sostegno che caratterizza gli sport di squadra, senza ripercussioni negative sulle dinamiche del gioco.

Published by
Valerio Bottini