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La tragica morte di Nicola Iorio, un giovane di 19 anni originario di Casal di Principe, ha scosso non solo la sua famiglia ma anche l’intera comunità. Il giovane ha perso la vita a seguito di un incidente avvenuto mentre si trovava su uno scooter d’acqua a Velipoja, in Albania. La fidanzata Giusy Di Tella, presente durante l’incidente, ha voluto chiarire alcuni aspetti della vicenda, sottolineando che non vi era alcun abuso di alcol o droga. La situazione è ulteriormente complicata dalla detenzione del fratello di Giusy, accusato di omicidio colposo. Questo articolo esamina le dichiarazioni di Giusy e i dettagli di un tragico episodio che sta sollevando interrogativi e attenzioni.
La testimonianza di Giusy Di Tella
“È stato solo un tragico incidente”
Giusy Di Tella si è presentata ai microfoni dell’agenzia Ansa per offrire la propria versione dei fatti. In un’emozionante conferenza stampa, ha sottolineato che, secondo la sua prospettiva, l’incidente in cui è coinvolto il fidanzato Nicola è stato un evento imprevedibile e non il risultato di comportamenti irresponsabili. “Io, Nicola e mio fratello eravamo come una famiglia,” ha dichiarato con voce rotta dall’emozione. Durante il fine settimana, il gruppo si trovava in Albania per festeggiare un matrimonio e l’atmosfera era, secondo Giusy, di pura gioia.
Nel corso della conversazione, Giusy ha chiarito che nessuno dei tre giovani aveva consumato alcolici o droghe prima di mettersi alla guida dello scooter d’acqua. Questo punto è fondamentale, considerando che diverse voci circolate nei giorni successivi all’incidente facevano riferimento a possibili atti irresponsabili. “Questa narrazione non è corretta,” ha insistito Giusy, evidenziando che l’idea di guidare in stato di ebbrezza era completamente errata.
Le circostanze dell’incidente
Un tragico incontro in mare
L’incidente in cui è tragicamente deceduto Nicola Iorio è avvenuto in una zona balneare di Velipoja, locale apprezzato da turisti e residenti. Giusy ha raccontato che eravamo sullo scooter d’acqua al momento dell’impatto: “Stavo girando un video con il cellulare e quando Nicola mi ha detto di spegnere per partire, ho interrotto la registrazione.” Queste parole descrivono un momento di convivialità che si è trasformato in tragedia nel giro di pochi istanti.
Secondo Giusy, le due moto d’acqua coinvolte non erano lontane dalla riva e la loro prossimità al mare non era tale da giustificare la velocità assunta. È emerso che, a causa del violento impatto, tutti i presenti si sono ritrovati in acqua. “Mio fratello è saltato in mare per cercare di aiutare Nicola,” ha continuato, cercando di dipingere un quadro più chiaro degli eventi.
La tempestività dei soccorsi ha giocato un ruolo fondamentale in questa storia drammatica, poiché Nicola è stato recuperato prontamente, ma purtroppo è giunto in ospedale già in gravi condizioni, dove è deceduto. L’orribile notizia ha colpito profondamente tutti i familiari e amici dei ragazzi, accentuando il dolore della perdita.
Il coinvolgimento delle autorità
Accuse e detenzioni
Subito dopo l’incidente, la polizia albanese ha avviato un’inchiesta e ha deciso di fermare Salvatore Di Tella, il fratello di Giusy, accusandolo di omicidio colposo. Questa misura ha scatenato un’ondata di preoccupazione e proteste tra i familiari e gli amici dei giovani. Giusy, in un tentativo di proteggere il fratello, ha affermato che la sua famiglia non ha alcuna responsabilità nei fatti che hanno portato alla morte di Nicola.
“Qui in Albania stiamo avvertendo una forte pressione per attribuire la colpa a qualcuno,” ha dichiarato Giusy, suggerendo che le autorità locali potrebbero essere più interessate a trovare un capro espiatorio che a indagare oggettivamente sull’incidente. Questo appello alla Farnesina sottolinea il desiderio della famiglia di ottenere giustizia e un’accertamento reale delle responsabilità.
In un momento di profonda malinconia e di dolore, Giusy ha concluso le sue dichiarazioni chiedendo il supporto del governo italiano per avere una situazione più chiara riguardo al futuro di suo fratello e la possibilità di riportare la salma di Nicola in patria. La comunità di Casal di Principe si stringe intorno alla famiglia Iorio e Di Tella in questi momenti difficili, sperando che la verità possa emergere e che giustizia possa essere fatta.