Incontro tra Comune di Napoli e chioscai del Lungomare annullato dopo intimidazioni a giornalista

Il contesto attuale a Napoli vede un acceso confronto tra l’Amministrazione comunale e i titolari dei chioschi sul Lungomare, a seguito di recenti operazioni di sequestro. Un incidente avvenuto durante un presidio ha portato all’annullamento di un incontro programmato tra le parti. Questo articolo esplora quello che è successo e le implicazioni di tali eventi sulla libertà di stampa e sulla gestione dei chioschi.

annullamento dell’incontro: le ragioni della decisione

L’incontro previsto per il 29 agosto tra l’Amministrazione comunale di Napoli e i rappresentanti dei chioschi del Lungomare è stato cancellato. La motivazione di tale decisione è da ricondurre a un episodio di intimidazione nei confronti di un giornalista presente alla manifestazione in piazza Municipio. Testimoni hanno riportato che i manifestanti, i cui chioschi erano stati sequestrati, hanno assunto comportamenti aggressivi verso il professionista, offendendo e intimidendo il suo lavoro di informazione. Il Comune ha quindi deciso che non vi era un clima favorevole per un incontro costruttivo.

Nella nota ufficiale diramata dall’Amministrazione, si evidenzia la necessità di preservare la libertà di stampa, vista come fondamentale per il corretto funzionamento della democrazia. L’incontro sarebbe dovuto avvenire alla presenza del vicesindaco, della giunta comunale e di altri assessori, ma la situazione conflittuale ha spinto il Comune a rinviare qualsiasi confronto fino a quando non si garantirà un dialogo civile tra le parti coinvolte.

il contesto del sequestro dei chioschi

Negli ultimi mesi, numerosi chioschi situati lungo il Lungomare di Napoli sono stati oggetto di sequestro da parte della Polizia Locale. Queste azioni fanno parte di una strategia più ampia di controllo delle attività commerciali, mirata a combattere abusi e irregolarità nell’assegnazione delle concessioni. Secondo le autorità, molte delle attività non disponevano delle necessarie autorizzazioni e operavano in violazione delle normative vigenti.

Le operazioni di chiusura hanno interessato circa venti chioschi situati tra Largo Sermoneta e piazza Vittoria. Il Comune ha specificato che le concessioni esistenti permettevano esclusivamente il commercio itinerante, pertanto l’attività fissa di cui alcuni chioschi erano in possesso non era conforme alle regole imposte. Questo sviluppo ha generato malcontento tra i titolari dei chioschi, i quali si sono mobilitati per chiedere la revoca dei provvedimenti e la riapertura immediata delle loro attività.

le reazioni dei chioscai e la manifestazione programmata

A seguito degli eventi e della chiusura dei chioschi, i titolari hanno scelto di organizzarsi per esprimere il loro dissenso nei confronti dell’Amministrazione comunale. Una rappresentanza di questi commercianti aveva pianificato una manifestazione davanti al Palazzo San Giacomo, sede del governo cittadino, per far sentire la loro voce e chiedere misure immediate che portassero alla riapertura dei loro chioschi.

Il clima di tensione continua a crescere, con le parti che sembrano distanti da un accordo. I chioscai hanno lamentato la mancanza di dialogo da parte delle autorità e la sensazione di essere stati messi da parte nelle decisioni che riguardano le loro attività, ritenute essenziali per l’economia locale e il turismo. Il futuro delle concessioni e il destino di queste attività commerciali adesso sembrano appesi a un filo, mentre l’Amministrazione comunale si prepara a riconsiderare il confronto, ma solo quando le condizioni saranno ritenute adatte per un dibattito civile.

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Redazione