Incremento dei trapianti di fegato al Cardarelli: 44 interventi nel 2023 e un focus sulla donazione

Il Cardarelli di Napoli sta emergendo come un centro di riferimento per i trapianti di fegato in Italia, con 44 interventi effettuati dall’inizio dell’anno, mediamente uno a settimana. La struttura, che è la più grande del Sud Italia, non solo cura pazienti in condizioni di emergenza, ma gioca un ruolo cruciale anche nella promozione della donazione di organi. Questo articolo esplora l’importante lavoro svolto dall’ospedale e l’impatto delle donazioni sulla salute pubblica.

Un centro all’avanguardia per i trapianti

Dal 2019, il Cardarelli ha realizzato 252 trapianti di fegato, confermandosi come il terzo centro per trapianti in Italia. Con un’attesa attuale di 80 pazienti, la struttura ha visto un incremento significativo di interventi dopo la fase acuta della pandemia di Covid-19. Giovanni Vennarecci, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia Epatobiliare e Trapianto di Fegato, ha evidenziato l’obiettivo di raggiungere e superare la soglia dei 50 trapianti all’anno, un compito che dipende fortemente dalla disponibilità di donatori.

La crescita dei trapianti è stata supportata da un forte impegno nell’affrontare le necessità cliniche di pazienti con epatocarcinoma, con quasi il 50% dei casi trattati che risultano affetti da questa patologia. Vennarecci ha sottolineato l’importanza di condurre interventi in condizioni ottimali, per garantire non solo un recupero salutare immediato ma anche risultati a lungo termine. Il Cardarelli è quindi tornato a essere una scelta preferita dai cittadini campani, riducendo la migrazione sanitaria passiva per trapianti di fegato del 25% rispetto agli anni precedenti.

La donazione di organi: una responsabilità sociale

La sensibilizzazione sulla donazione di organi è un tema centrale per il Cardarelli. Antonio D’Amore, direttore generale dell’ospedale, ha dichiarato l’importanza di educare i giovani riguardo la donazione, evidenziando che un solo donatore può salvarne fino a sette. Al Cardarelli, il tasso di opposizioni alla donazione è al 25%, inferiore alla media nazionale del 28,8%. Questo dato indica una crescente disponibilità ad accettare le donazioni, ma D’Amore e il suo team riconoscono che c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare la consapevolezza.

In questo contesto, Elio Bonagura, responsabile dell’Uosd di Coordinamento Attività Prelievi di Organi e Tessuti, ha enfatizzato che la questione della donazione non è solo una problematica culturale, ma riguarda una vera e propria comunicazione efficace tra medici e familiari dei potenziali donatori. L’approccio comunicativo adottato in terapia intensiva ha aiutato a incrementare le disponibilità alle donazioni, contribuendo a mantenere uno dei tassi di opposizioni più bassi d’Italia. Informare le persone sulle procedure di donazione è un passo essenziale per costruire fiducia tra i cittadini e le istituzioni.

Prospettive future: nuove linee di trapianto

Il Cardarelli si sta preparando ad espandere le sue capacità con l’attivazione di nuove linee di trapianto, incluso il trapianto da vivente. Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro le malattie epatiche e nella gestione delle emergenze sanitarie relative al fegato. Grazie alla sua attrezzatura di alta qualità e al personale specializzato, l’ospedale è ben equipaggiato per gestire numeri crescenti e rispondere adeguatamente alle esigenze dei pazienti.

Le nuove linee di trapianto non solo aumenteranno la capacità di risposta dell’ospedale, ma daranno anche la possibilità di assistere un numero maggiore di pazienti in attesa di un trapianto. L’impulso a migliorare il servizio e a garantire interventi tempestivi e sicuri sottolinea l’impegno del Cardarelli nel rafforzare la rete di trapianti in Italia, facendo del benessere dei pazienti la priorità assoluta.

L’ospedale Cardarelli continua a lavorare per migliorare i risultati clinici e per rendere la donazione di organi una pratica sempre più accettata e incentivata, contribuendo così a salvare molte vite nel Sud Italia.

Published by
Valerio Bottini