Innovazione oncologica in Campania: come il modello regionale migliora le cure per il tumore al polmone

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La Campania si sta imponendo come un esempio di innovazione in oncologia, soprattutto nel trattamento del tumore al polmone. In questo contesto, la Regione ha adottato modelli organizzativi che facilitano l’accesso ai farmaci per i pazienti, riducendo le distanze e le difficoltà legate alle cure. Con focus su patologie come il carcinoma polmonare non a piccole cellule , la Campania presenta un approccio che modifica radicalmente il rapporto tra paziente e sistema sanitario.

Il tumore del polmone: un problema globale

Statistiche e diagnosi in Italia

Il tumore del polmone viene spesso definito “big killer”, essendo la prima causa di morte per cancro a livello globale, con 1.8 milioni di decessi ogni anno. Nel 2023, l’Italia ha registrato circa 44.000 nuove diagnosi di questo tipo di cancro, di cui circa 4.000 in Campania. Secondo le stime, l’85% dei casi di tumore polmonare sono di tipo non a piccole cellule . Questo sottotipo, presente nel 40% delle diagnosi, è caratterizzato da specifiche alterazioni genetiche, che sono fondamentali per personalizzare le terapie.

Alessandro Morabito, direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia clinica sperimentale toraco-polmonare dell’Istituto tumori Fondazione “Pascale” di Napoli, sottolinea l’importanza di identificare le caratteristiche molecolari dei tumori. “La diagnosi molecolare non solo permette di ottenere trattamenti mirati, ma in molti casi aumenta significativamente la sopravvivenza e il miglioramento della qualità della vita dei pazienti.” Il recente arrivo di terapie mirate come sotorasib offre una nuova opportunità a chi presenta mutazioni specifiche, come KRASG12C.

Il modello organizzativo della Campania

Un sistema sanitario all’avanguardia

La Campania ha implementato un modello organizzativo pionieristico che rende più accessibili i farmaci anticancro. Gli oncologi possono ora disporre dei farmaci ospedalieri attraverso le farmacie territoriali ASL, un’opzione particolarmente vantaggiosa per i pazienti con diagnosi di NSCLC oncogene addicted. Questo consente ai circa 1.500 pazienti all’anno di assumere i farmaci a domicilio, evitando spostamenti verso strutture lontane.

Soto Parra, direttore dell’Unità Operativa Oncologia, AOU Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, evidenzia come la Rete oncologica della Campania operi con un approccio multidisciplinare, curando ogni caso in modo individualizzato grazie a team specializzati. “L’organizzazione facilita anche l’accesso rapido alle terapie, riducendo il disagio per i pazienti e le loro famiglie, già sotto stress a causa della malattia.”

Semplificazione dei percorsi di cura

Grazie a strategie come la semplificazione dei percorsi di cura, la Campania si distingue come un modello da seguire per altre regioni italiane. Con un’ulteriore attenzione alla qualità di vita dei pazienti, la Regione ha saputo far emergere l’importanza del tempo e della tempestività nell’inizio delle cure, cruciale per la gestione della malattia. “Il coordinamento tra specialisti e una visione integrata dell’assistenza fanno la differenza, rendendo le cure più accessibili e meno gravose.”

L’importanza dell’innovazione e della collaborazione

Tavolo tecnico regionale e aggiornamenti

A livello amministrativo, la Delibera di Giunta Regionale n. 130 del 31 marzo 2021 ha sancito la creazione del ‘Tavolo Tecnico Regionale di Lavoro sui Farmaci e Dispositivi Medici’. Questo gruppo è responsabile dell’aggiornamento del Prontuario Terapeutico Regionale , con l’obiettivo di uniformare le procedure di trattamento in tutti gli ospedali della Campania.

Fabrizio Capuano, delegato regionale della Federazione Italiana Delle Associazioni Di Volontariato In Oncologia , ha riportato che “il tempo medio di attesa per l’aggiornamento del P.T.R. è di soli 17 giorni, rispetto ai 40 giorni previsti.” Questo processo accelerato ha reso possibile che il tempo totale per la disponibilità dei farmaci non superi i 120 giorni, mentre in altre regioni italiane si arriva anche a 358 giorni. Questi progressi sono frutto non solo di una buona gestione ma anche dell’integrazione della tecnologia, con la speranza che ulteriori miglioramenti possano venire dall’implementazione dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione.

“L’innovazione in oncologia, dunque, non si restringe solamente all’introduzione di nuovi farmaci, ma si estende anche all’organizzazione e alla fruibilità delle cure.” La Campania si pone come un fondamentale esempio di come un modello sanitario attento alle esigenze dei pazienti possa realmente cambiare il panorama della lotta contro il cancro.

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