Il consenso delle associazioni di categoria
Il governo ha in mente di semplificare i calcoli e gli adempimenti per coloro che intendono aderire al concordato preventivo biennale. Questa proposta, anticipata dal Sole 24 Ore, ha ottenuto un ampio consenso dalle associazioni di categoria e in particolare dai datori di lavoro delle piccole imprese di artigiani e commercianti. L’imposizione sostitutiva sul differenziale tra il reddito dichiarato e quello derivante dall’adesione al concordato è una soluzione che il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, sta valutando, in risposta alle richieste avanzate da Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti.
L’opzione per la flat tax
Gli artigiani e i commercianti chiedono una revisione del concordato attraverso un decreto correttivo che Maurizio Leo vorrebbe portare al Consiglio dei ministri dopo le elezioni del 10 giugno. La proposta è quella di concedere ai soggetti Isa che aderiscono al concordato preventivo biennale, sia quelli sottoposti alla progressività Irpef sia quelli tassati al 24% con Ires, la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva facoltativa sul differenziale tra il reddito dichiarato e quello “normalizzato” a 10. Questo permetterebbe una tassazione complessiva graduata in base al punteggio e all’importo richiesto, offrendo maggiori vantaggi e facilitando l’operazione.