In un recente episodio che ha messo in allerta le autorità locali di Secondigliano, i Carabinieri sono stati chiamati a intervenire a causa di una lite riguardante un cane presumibilmente rubato. Tuttavia, l’intervento si è trasformato in una questione ben più seria quando i militari, seguiti da veterinari e vigili del fuoco, hanno scoperto condizioni deplorevoli per un gran numero di animali.
Il primo segnale d’allerta è arrivato a seguito di una segnalazione alla centrale operativa dei Carabinieri, dove un cittadino ha descritto un acceso litigio per il possesso di un cane. La chiamata ha immediatamente attivato una pattuglia della stazione di Secondigliano, che si è recata in via Cupa Santa Cesarea, dove la lite si stava svolgendo. All’arrivo, i militari hanno trovato le due parti coinvolte nella disputa per il cane. Dopo un breve confronto, è emerso che uno dei litigator ha riconsegnato un cagnolino, verosimilmente smarrito.
Con la situazione apparente risolta, i Carabinieri si approntavano a lasciare il luogo, ma un’altra urgenza stava per manifestarsi. Un odore nauseabondo proveniente dall’appartamento di una delle donne coinvolte nella quarrel ha destato preoccupazione tra i militari, che hanno deciso di indagare ulteriormente.
Man mano che i Carabinieri salgono le scale dell’edificio, l’olezzo si intensifica, probabilmente correlato a una situazione ben più grave. Decisi a fare luce sulla questione, sentono dei lamenti provenire dall’appartamento della donna coinvolta nella lite. Nonostante l’insistenza dei militari, la proprietaria si è negata all’apertura della porta, attirando ulteriormente la loro attenzione.
Di fronte all’impossibilità di chiarire la situazione, i Carabinieri hanno contattato i medici veterinari dell’ASL di Napoli, che sono giunti sul posto in tempi rapidi. Tuttavia, la donna ha continuato a rimanere barricata in casa, rendendo necessaria l’attivazione dei Vigili del Fuoco, i quali, dopo aver ricevuto il permesso dalla Procura di Napoli, sono riusciti ad entrare nell’abitazione.
Una volta varcata la soglia dell’immobile, i risultati dell’operazione erano strabilianti. I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno riportato il rinvenimento di ben 19 cani e 17 gatti, tutti costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie, sia liberi che rinchiusi in gabbie. La scoperta ha sottolineato una realtà allarmante che necessitava di interventi immediati per la salute degli animali.
Durante il mentre, la proprietaria di casa ha accusato un malore, richiedendo l’intervento del personale del 118, che ha provveduto a trasportarla in ospedale. Parallelamente, i veterinari hanno operato il trasferimento degli animali presso una struttura adeguata, procedendo prima a “chippare” quegli esemplari privi di identificazione.
Dopo queste drammatiche scoperte, la donna è stata denunciata per maltrattamento di animali. Ma la questione non si ferma qui, poiché è stata anche segnalata ai servizi sociali competenti per la situazione di grave difficoltà in cui versa. Gli eventi di Secondigliano mettono in luce una problematica ben radicata, richiamando l’attenzione sulla necessità di proteggere gli animali da situazioni di degrado e abbandono, e sul ruolo imprescindibile delle forze dell’ordine nel garantire il rispetto delle leggi che tutelano i diritti degli esseri viventi.