Un operazione dei carabinieri ha sventato un grave tentativo di incendio doloso in un appartamento di Mugnano, un comune in provincia di Napoli. Grazie a una segnalazione anonima, le forze dell’ordine sono intervenute poco prima che il piano andasse in porto, evitando un potenziale disastro e il rischio per i residenti dell’edificio. I dettagli emersi dall’indagine mostrano un colossale tentativo di frode assicurativa, coinvolgendo una famiglia locale in un piano per intascare un premio tramite un incendio programmato.
Il piano di incendio doloso
Le indagini hanno rivelato che il piano ideato dalla famiglia prevedeva un incendio premeditato all’interno della loro abitazione. Un timer era stato abilmente collegato a un sistema di innesco artigianale, destinato a provocare un incendio nel momento opportuno. L’obiettivo principale era indurre un incendio in modo tale da poter poi richiedere un risarcimento all’assicurazione. Il timer era impostato per attivarsi alle 14.15, un orario scelto prospettando un caos tale da nascondere le reali intenzioni degli autori.
L’innesco era collocato vicino a materiali altamente infiammabili, tra cui contenitori in polistirolo, creando un composto esplosivo in caso di attivazione. Il piano era desolante nella sua audacia: la casa, concepita come un semplice investimento per ottenere un ritorno monetario, stava per diventare teatro di una tragedia e di potenziali feriti.
L’intervento dei carabinieri
L’intervento dei carabinieri è stato tempestivo. Una telefonata anonima giunta alla stazione avvisava che «fra poco quella casa prenderà fuoco» e menzionava l’intenzione di riscuotere un premio assicurativo. Le forze dell’ordine, recepita l’urgenza della situazione, hanno immediatamente inviato una pattuglia sul luogo. Nel frattempo, hanno tentato di contattare i proprietari per avvertirli del pericolo imminente e invitarli a recarsi a casa per affrontare la situazione.
Al loro arrivo, il proprietario della casa ha trovato la strada bloccata da fumi e persone in allerta. Ha provveduto a staccare l’alimentazione elettrica per ridurre il rischio di attivazione del timer. Contestualmente, la palazzina è stata evacuata in modo sicuro, dato che al piano terra era presente un serbatoio di metano che avrebbe potuto esplodere, creando una catastrofe.
Aggressione ai carabinieri e blocco del figlio
Durante le operazioni di evacuazione, la proprietaria ha reagito in modo violento, scagliandosi contro i carabinieri. In un tentativo di distrarre l’attenzione, il figlio ha cominciato a scalare il balcone per recuperare alcuni effetti personali, tentando di forzare una finestra. Le forze dell’ordine sono riuscite a bloccarlo prima che potesse completare la sua azione, evidenziando una scena di panico e confusione. La situazione si è quindi evoluta in un confronto fisico, rendendo necessario l’intervento immediato da parte dei carabinieri per ripristinare l’ordine.
Di fronte agli evidenti segni di collusione e al coinvolgimento dell’intera famiglia nel piano fraudolento, la donna ha infine ceduto, confessando le sue intenzioni. Tutti e tre i membri familiari coinvolti sono stati denunciati: padre, madre e figlio sono accusati di concorso in tentato danneggiamento a seguito di incendio, resistenza a pubblico ufficiale, violenza e oltraggio. La donna affronta inoltre l’accusa di lesioni personali per l’aggressione ai carabinieri.
Questa vicenda mette in risalto l’importanza di una vigilanza attenta all’interno delle comunità e la prontezza delle forze dell’ordine nel rispondere a situazioni potenzialmente letali.