Diego Demme, ex centrocampista della SSC Napoli, ha rilasciato recentemente un’intervista al Mattino di Napoli, affrontando senza reticenze il periodo post-scudetto della squadra e condividendo i suoi ricordi legati alla città partenopea. Qui di seguito, le principali riflessioni e dichiarazioni dell’atleta italiano, ora capitano dell’Hertha Berlino.
L’evoluzione della carriera dopo il Napoli
L’infortunio e il cambiamento nelle gerarchie
Nel corso dell’intervista, Demme ha rivelato un momento cruciale nella sua carriera, ovvero l’infortunio subito durante un’amichevole a Dimaro. Un episodio che ha segnato il suo passaggio da titolare indiscusso a “riserva di lusso”.
«Il destino. Mi feci male in una assurda amichevole a Dimaro e subito dopo Lobotka è esploso. E per me è diventato difficile riprendere quel posto da titolare.» Queste parole evidenziano non solo la sfortuna sportiva, ma anche la rapida ascesa di altri compagni di squadra che hanno colto l’opportunità di mettersi in luce. L’infortunio ha rappresentato un punto di svolta che ha costretto Demme a rivalutare la sua posizione nella squadra.
Il nuovo capitano del Hertha Berlino
Dopo la sua esperienza napoletana, Demme ha intrapreso una nuova avventura con l’Hertha Berlino. La scelta di trasferirsi in Bundesliga si è rivelata proficua, permettendogli non solo di ritrovare il suo posto da titolare, ma anche di assumerne il ruolo di capitano. Questa nomina è simbolo della fiducia che il club ripone in lui e della sua capacità di leadership sia dentro che fuori dal campo. «Ho ritrovato stimoli e motivazione. È una nuova sfida, ma sono pronto,» afferma con convinzione.
I legami con Napoli e la nostalgia per una città speciale
Il mare, il Vesuvio e il ricordo di Maradona
Uno dei passaggi più toccanti dell’intervista è quello in cui Demme esprime la sua nostalgia per Napoli. «Alzarmi la mattina senza vedere il mare e il Vesuvio fa un certo effetto dopo tutti questi anni. Io ho sempre sentito quella città come casa mia,» racconta. Queste parole mettono in luce il legame profondo che l’ex calciatore ha sviluppato con la città e la sua storia. Soprattutto, sottolinea quanto il racconto di suo padre, grande tifoso di Diego Maradona, abbia influito sulla sua vita.
Il difficile addio dalla rosa
Demme ha anche parlato della sua esclusione dalla rosa del Napoli, specie dopo aver disputato una buona partita contro la Lazio. «Ammetto che è stato difficile accettare l’esclusione. È stata una brutta ferita, che ho sempre compreso poco,» ha dichiarato. Sebbene sia consapevole della difficoltà della situazione, ha preferito non alimentare polemiche, rimanendo fedele all’impegno e alla dedizione mostrati durante il suo periodo nel club.
Rapporti e amicizie nella squadra
Amicizie che durano nel tempo
Nell’intervista, Demme ha approfondito i rapporti interpersonali costruiti nel corso degli anni al Napoli. Nonostante le difficoltà, ha mantenuto un legame speciale con alcuni compagni. «Eravamo un gran gruppo di amici. Però con Petagna, Mertens e Fabian i contatti sono ancora molto frequenti,» ha dichiarato, evidenziando l’importanza delle relazioni umane nello sport.
Un’eredità di valori e tradizioni
Infine, ha espresso il suo orgoglio nel portare con sé il legame con Napoli nella sua vita privata. «Sono fiero che le mie figlie portino sui documenti che sono nate in questa meravigliosa città. Quando andranno in giro per il mondo e vedranno il passaporto, avranno motivo di essere orgogliose,» ha concluso. Queste parole non solo rivelano il suo attaccamento alla città, ma anche l’eredità culturale e i valori che intende trasmettere alle nuove generazioni.
Con un futuro promettente al Hertha Berlino e un passato ricco di ricordi e sfide a Napoli, Diego Demme continua a scrivere la propria storia nel calcio, col cuore diviso tra le esperienze vissute e quelle da vivere.