Intimidazioni durante ispezione di bene confiscato a Napoli: le parole del presidente Centro Fiamma

In un episodio che solleva preoccupazioni sulle intimidazioni legate alla gestione dei beni confiscati, Antonio Arzillo, presidente dell’associazione Centro Fiamma, ha denunciato minacce subite da volontari durante un sopralluogo in un immobile confiscato al crimine organizzato nel cuore di Napoli. L’evento, avvenuto in via dei Tribunali, evidenzia le sfide significative che affrontano le associazioni che lavorano per promuovere progetti sociali in contesti complessi.

la minaccia durante l’ispezione

Circostanze dell’evento

Questa mattina, il presidente dell’associazione Centro Fiamma, Antonio Arzillo, ha reso noto in una dichiarazione ufficiale che era prevista l’ispezione di un bene confiscato, situato all’angolo tra via dei Tribunali e via Atri. L’incontro era finalizzato allo studio delle caratteristiche dell’immobile, in vista di un possibile affidamento per la realizzazione di progetti sociali attraverso un Avviso Pubblico promosso dal Comune di Napoli. L’accesso ai locali, tuttavia, ha preso una piega inquietante, quando un soggetto si è qualificato come proprietario dell’immobile e ha cominciato a lanciare minacce nei confronti dei volontari presenti.

Le minacce

Arzillo riferisce che durante l’ispezione, i volontari — tra cui erano presenti due operatori di altre associazioni — sono stati affrontati da un individuo che ha vantato la sua “esperienza carceraria” e la sua presunta affiliazione a clan camorristici. Questa persona ha intimato loro di non continuare la richiesta per l’immobile, minacciando conseguenze disastrose per le famiglie degli operatori. Tali minacce rappresentano un tentativo di intimidire attivisti e volontari, un fenomeno purtroppo comune in contesti dove la criminalità organizzata è ancora diciamo presente.

la risposta delle forze dell’ordine

Intervento tempestivo

Di fronte alla gravità della situazione, le Forze dell’Ordine sono state immediatamente avvisate e hanno proceduto a identificare l’individuo che ha minacciato i volontari. La prontezza dell’intervento rappresenta un segnale importante per la tutela dei diritti dei cittadini e per il sostegno alle associazioni impegnate nella lotta contro la criminalità. È fondamentale che la legge venga applicata senza compromessi in situazioni di intimidazione, così da proteggere chi opera a favore della collettività.

La necessità di sicurezza

L’evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza degli operatori impegnati in attività sociali e sull’efficacia delle misure di protezione in luoghi ritenuti a rischio. L’episodio mette in luce l’importanza di creare un ambiente sicuro per coloro che collaborano con le istituzioni pubbliche nella gestione dei beni confiscati. È cruciale che vengano messe in atto strategie di protezione e supporto per volontari e attivisti, affinché possano operare senza timori di ritorsioni.

patrimonio confiscato e valore sociale

Un patrimonio di oltre 10 milioni di euro

Il bene oggetto dell’ispezione è parte di un patrimonio confiscato nel 2010, valutato in oltre 10 milioni di euro. Questo patrimonio comprende otto appartamenti dislocati in aree prestigiose, come quella del Duomo, arredati con accessori di lusso, oltre a numerosi locali commerciali situati in via dei Tribunali. Gli immobili sono stati sequestrati a una famiglia ritenuta legata al clan Giuliano di Forcella, un’organizzazione storicamente attiva nel traffico di droga e altri crimini.

Un valore per la comunità

La valorizzazione di questi beni confiscati non solo rappresenta un’opportunità economica per la città, ma anche un’importante risorsa per il miglioramento sociale. Attraverso l’affidamento a progetti gestiti da associazioni nonprofit, è possibile restituire alla comunità spazi che possono favorire attività culturali, sociali e di inclusione. Il lavoro delle associazioni come Centro Fiamma è cruciale in questo processo, rendendo evidente l’importanza di proteggere e sostenere coloro che sono in prima linea contro la criminalità e per il bene comune.

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