Il tema dell’inclusione sociale attraverso lo sport sta diventando sempre più centrale nel dibattito pubblico e nelle politiche di investimento, soprattutto per le associazioni che operano in questo ambito. L’affermazione di Andrea Faelli, responsabile di Gruppo Entain in Italia, durante la terza edizione del CSR Award a Roma, evidenzia il legame essenziale tra infrastrutture sportive e opportunità di integrazione per categorie fragili come i detenuti. La collaborazione con progetti come Seconda Chance, realizzato all’interno del carcere di Secondigliano, offre un esempio concreto di come un approccio a lungo termine possa portare benefici tangibili.
L’importanza degli investimenti in infrastrutture
Investire nelle infrastrutture sportive è fondamentale per garantire non solo l’accessibilità a tutti, ma anche la sostenibilità dei progetti di inclusione sociale nel tempo. Faelli sottolinea come gli investimenti in strutture di lunga durata possano facilitare una pianificazione più strategica per le associazioni. Questo significa che le sostanze allocate a questi progetti non devono essere interpretate solo come spese di breve periodo, ma come un impegno a costruire un futuro migliore per le comunità.
Il focus su infrastrutture di qualità è cruciale, dato che senza le opportune strutture, le iniziative di inclusione sociale attraverso lo sport rischiano di restare superficiali e poco efficaci. Le associazioni spesso si trovano a dover affrontare sfide significative legate alla scarsità di risorse, e avere accesso a strutture adeguate crea un contesto favorevole per la crescita e il miglioramento delle attività sportive. Investire nel lungo periodo, quindi, significa garantire l’esistenza di spazi dove le persone possano incontrarsi, praticare sport e svilupparsi come individui, contribuendo così al benessere della società nel suo complesso.
Un orizzonte temporale ampio per le associazioni
Faelli evidenzia un aspetto cruciale per le associazioni: la necessità di un orizzonte temporale ampio per pianificare efficacemente. In un contesto in cui le risorse sono limitate, la possibilità di pianificare su più anni consente alle associazioni di respirare e di sviluppare progetti ambiziosi che vanno oltre la mera esecuzione di eventi sportivi. Questo approccio consente di implementare strategie a lungo termine, determinando un impatto duraturo nel tempo.
Un esempio pertinente è il progetto “Seconda Chance” realizzato insieme all’istituto penitenziario di Secondigliano. Qui l’obiettivo non è solo quello di fornire un’attività sportiva temporanea, ma di lavorare su percorsi di riabilitazione per i detenuti. Questo approccio innovativo non cerca soluzioni rapide o facili, ma si impegna a sostenere i partecipanti nel lungo termine, creando opportunità per una reintegrazione sociale efficace.
Pertanto, quando le associazioni possono contare su una programmazione ben definita e su investimenti a lungo termine, sono in grado di costruire una visione che considera non solo i benefici immediati, ma anche quelli futuri. La stabilità delle associazioni sarà quindi garantita dalla continua evoluzione dei progetti e delle attività, influenzando notevolmente la vita delle persone coinvolte.
Il progetto “Seconda Chance”: un modello di inclusione
L’iniziativa “Seconda Chance” rappresenta un esempio concreto di come l’integrità delle infrastrutture sportive e un approccio sostenibile possano trasformare le vite delle persone. Nel carcere di Secondigliano, il progetto mira a offrire ai detenuti l’opportunità di riscoprire se stessi attraverso lo sport. Attività mirate e programmi di inclusione sociale sono progettati per creare un ambiente dove i partecipanti possano sviluppare capacità fisiche e sociali, essenziali per la loro reintegrazione nella società.
L’approccio adottato in questo progetto non è solo una forma di svago, ma un’attività che stimola competenze fondamentali. La pratica sportiva promuove valori come il lavoro di squadra, il rispetto delle regole e la disciplina, elementi cruciali per il difficile percorso di reintegrazione. L’idea è di trasformare l’energia negativa in un motore di crescita personale e collettiva, creando così un ciclo virtuoso di inclusione.
In aggiunta, il progetto non si limita all’attività sportiva, ma include anche percorsi di formazione e tutoraggio che accompagnano i detenuti durante e dopo il periodo di detenzione. Questo modello dimostra come, attraverso l’investimento in infrastrutture e in un programma di inclusione progettato su un orizzonte temporale ampio, sia possibile contribuire al cambiamento sociale e al miglioramento delle condizioni di vita dei più vulnerabili.
L’impatto del CSR Award e la visione futura
Il CSR Award, tenutosi presso l’Auditorium dell’Ara Pacis a Roma, rappresenta non solo un riconoscimento delle migliori pratiche nel campo della responsabilità sociale d’impresa, ma anche una piattaforma per promuovere iniziative che partono dalla consapevolezza delle sfide sociali contemporanee. La partecipazione di leader come Faelli evidenzia l’importanza di coinvolgere le aziende nel dialogo su tematiche cruciali, come l’inclusione sociale attraverso lo sport e l’innovazione nelle infrastrutture.
Eventi di questo calibro contribuiscono a sensibilizzare il pubblico e i decisori, facilitando il dialogo tra il settore privato, le istituzioni e le associazioni. La sorte delle persone che vivono situazioni di vulnerabilità dipende, in gran parte, dalla capacità delle organizzazioni di collaborare in modo efficace e di sviluppare progetti tenuti assieme da una visione comune. La collaborazione tra il Gruppo Entain e Seconda Chance potrebbe diventare un modello replicabile, spianando la strada per future iniziative in ambiti simili.
Aspettative elevate, progetti ambiziosi e una visione chiara sono ingredienti essenziali per costruire un futuro in cui lo sport possa davvero svolgere un ruolo inclusivo. L’invito è quindi a continuare a investire nel progresso sociale, utilizzando lo sport come strumento di riscatto e cambiamento profondo per le vite delle persone coinvolte.