Irregolarità elettorali alla FISE: Duccio Bartalucci denuncia il risultato sorprendente di Marco Di Paola

La recente elezione alla presidenza della FISE ha scatenato polemiche e accuse di irregolarità. Duccio Bartalucci, il candidato sconfitto, ha espresso preoccupazioni in merito al processo elettorale che ha visto Marco Di Paola rieletto con il 67,49% dei voti. Le contestazioni riguardano le modalità di votazione e la gestione delle deleghe, portando a un possibile ricorso legale.

Le accuse di irregolarità: le parole di Duccio Bartalucci

Duccio Bartalucci non ha risparmiato critiche nei confronti del processo elettorale. Egli ha dichiarato: “Il sospetto di irregolarità è palpabile: i conti non tornano e stiamo valutando con i legali le azioni da intraprendere.” Bartalucci ha messo in evidenza il fatto che, prima dell’assemblea elettiva, erano state inviate segnalazioni formali al CONI, al Ministro Abodi e a Sport e Salute, esprimendo preoccupazioni riguardo a presunti comportamenti scorretti.

Secondo Bartalucci, sia lui che Clara Campese, l’altra candidata, erano a conoscenza di deleghe a loro favore. Egli ha sottolineato che, se fosse stata seguita una corretta attribuzione di voti in base a quelle deleghe, il risultato finale delle votazioni sarebbe potuto essere diverso. Questa dichiarazione ha sollevato interrogativi sulla trasparenza del processo e sulla legittimità del voto, rendendo evidente che le tensioni all’interno della FISE potrebbero avere ripercussioni a lungo termine sulla governance dell’ente.

La replica di Marco Di Paola: l’assemblea condotta in modo regolare

Marco Di Paola, rieletto presidente della FISE, ha risposto alle accuse di Bartalucci con fermezza. Egli ha affermato che “l’assemblea si è svolta in modo corretto, alla presenza di un notaio che ha redatto e firmato il verbale.” Di Paola ha cercato di rassicurare i membri dell’assemblea sul fatto che la procedura seguita fosse trasparente e valida, minimizzando le preoccupazioni di irregolarità.

In merito alle affermazioni di Bartalucci, Di Paola ha notato che “è naturale che chi perde, e con un margine così ampio, possa non accettare la sconfitta.” In questo contesto, il presidente ha richiamato l’importanza di rispettare i valori dello sport, ritenendo che sia fondamentale non soltanto predicarli ma anche praticarli. Questo scontro tra i due candidati ha posto in luce le fragilità interne della FISE, evidenziando un clima di divisione che potrebbe influenzare le future dinamiche organizzative.

Le conseguenze delle polemiche elettorali sulla governance della FISE

Le polemiche derivanti da queste elezioni non si limiteranno a un semplice scambio verbale tra i candidati. La FISE si trova ora innanzi a una situazione complessa che potrebbe mettere in discussione la sua stabilità. Se Bartalucci decidesse di procedere con un ricorso legale, ciò potrebbe comportare ulteriori indagini sulla validità delle recenti elezioni e sulle eventuali irregolarità che sono state sollevate.

In un contesto in cui l’integrità della governance sportiva è sotto i riflettori, la situazione attuale potrebbe influenzare non solo l’immagine della FISE ma anche la fiducia degli associati nelle istituzioni sportive nazionali. L’eventuale esito del ricorso legale e le decisioni che ne deriverebbero potrebbero dare vita a un reset delle relazioni interne e a un’esigenza di ancora maggiore trasparenza. Di fronte a questo panorama, è chiaro che la FISE deve affrontare le sue sfide interne con attenzione e responsabilità, per garantire un futuro solido e coeso all’interno dello sport italiano.

Published by
Redazione