La stagione estiva a Ischia si arricchisce di un nuovo evento significativo per la fauna locale, con la nascita dell’ultima tartarughina. Chiamata Totò, la piccola rappresenta il 25° esemplare che ha visto la luce da un nido situato a Cava dell’isola, nella località di Forio. Il nido, composto da 42 uova, ha già rilasciato altre tartarughine in questi ultimi mesi, attirando l’attenzione dei volontari dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
Il nido delle tartarughe: un progetto di salvaguardia
La protezione delle tartarughe marine
L’Area Marina Protetta Regno di Nettuno riveste un ruolo cruciale nella preservazione delle tartarughe marine nel Mediterraneo. Questi animali, purtroppo minacciati da diversi fattori, beneficiano di raccolte di dati e attività di monitoraggio messe in atto dai volontari. La scelta di localizzare i nidi in zone sicure, come Cava, è il risultato di un attento studio ambientale, volto a garantire la sopravvivenza di queste creature.
La nascita di tartarughine come Totò è il frutto del lavoro di sensibilizzazione e educazione ambientale promossa dall’Area Marina, che coinvolge direttamente la comunità locale. I cittadini sono invitati a segnalare eventuali nidi trovati sulla spiaggia, garantendo un lavoro di squadra tra il pubblico e i custodi del mare.
Il ruolo dei volontari
I volontari svolgono un compito essenziale nel monitoraggio e nella cura dei nidi. Tra le loro responsabilità ci sono il controllo della temperatura e delle condizioni del nido, la protezione delle uova da eventuali predatori e la documentazione di ogni nascita. Queste persone dedicate hanno mostrato un grande impegno nel preservare la biodiversità locale, attuando un piano di protezione che ha già dimostrato risultati tangibili.
Nel caso di Totò, i volontari hanno associato il suo nome a una speciale benedizione, avvenuta grazie all’intercessione di Sant’Antonio da Padova. Questa tradizione, che lega le nascite delle tartarughe a pratiche religiose locali, sottolinea il profondo rapporto fra gli isolani e la natura.
Un’estate di nascite: il bilancio fino ad ora
La stagione delle nascite a Cava
L’estate del 2023 ha registrato numerose nascite nel nido di Cava, evidenziando una stagione positiva per le tartarughe marine in questa parte del Mediterraneo. Fino ad ora, 25 tartarughine hanno lasciato il nido, contribuendo a un’età media di sopravvivenza più alta rispetto agli anni precedenti. L’attività di monitoraggio continua, con i volontari costantemente allerta per assistere alle nascite e garantire che ogni tartarughina possa raggiungere il mare in sicurezza.
Ogni nuova nascita è un segnale di speranza e un passo avanti nella lotta contro la diminuzione di queste specie. Le tartarughe marine, come le Caretta caretta, sono un indicatore importante della salute del nostro ecosistema marino, e il loro successo di nascita può riflettere cambiamenti ambientali significativi.
La collaborazione con la comunità
La collaborazione tra i volontari e la comunità di Ischia è fondamentale. Numerose iniziative sono state avviate, dalle giornate di sensibilizzazione nelle scuole locali a momenti di incontro con i turisti, per educarli sulla tutela del mare e delle sue creature. Il coinvolgimento della popolazione locale ha anche generato un senso di appartenenza e responsabilità nel proteggere una risorsa preziosa come quella delle tartarughe.
La lotta contro l’inquinamento e la protezione degli habitat naturali sono solo alcune delle sfide che il team affronta quotidianamente. Le nascite di questo estate rappresentano non solo un successo per il Regno di Nettuno, ma un invito a proseguire nel lungo e difficile cammino verso una maggiore consapevolezza ambientale.