Sette anni dopo il devastante terremoto del 21 agosto 2017, che colpì Ischia con una magnitudo di 3.9, l’isola campana continua a fronteggiare significative sfide legate alla ricostruzione. Nonostante gli sforzi attuati e le risorse destinate, i segni del dramma sono ancora visibili. Questo articolo esplorerà le misure intraprese per il recupero dell’isola, il ruolo del governo e le prospettive future per una delle mete turistiche italiane più amate.
Il terremoto del 2017: un evento devastante
Le conseguenze immediate
Il tremendo terremoto che ha colpito Ischia il 21 agosto 2017 ha avuto un impatto devastante sulla comunità locale. Due persone hanno perso la vita e più di 42 sono rimaste ferite. Oltre a questo, circa 2600 abitanti sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni, creando una vera e propria emergenza umanitaria. Molti edifici storici e residenziali sono stati danneggiati, rendendo necessaria un’azione rapida ed efficace da parte delle autorità.
Iniziative di emergenza
Dopo il terremoto, il governo italiano ha immediatamente attivato una serie di misure di emergenza, sottolineando l’importanza della sicurezza e della riparazione dei danni. Nei primi cinque anni sono state emanate diciannove ordinanze per affrontare le necessità post-emergenza. Tuttavia, i ritmi di ricostruzione sono stati più lenti del previsto, con una vera accelerazione che è avvenuta solo a partire dal febbraio 2022, quando Giovanni Legnini è stato nominato Commissario Straordinario del Governo.
Il ruolo del governo: azioni e finanziamenti
Decreto Genova e stanziamenti
Il “Decreto Genova“, attuato per far fronte alle emergenze in diverse aree del paese, ha inizialmente previsto uno stanziamento di 60 milioni di euro per Ischia. Questa somma ha rappresentato il primo passo verso un intervento strutturale, necessario per restituire dignità e sicurezza ai residenti colpiti dal sisma.
La gestione della ricostruzione
Sotto la guida di Legnini, sono state messe in atto ulteriori ordinanze e finanziamenti. Negli ultimi 26 mesi, sono state emesse altre venti ordinanze per continuare il processo di recupero. Gli interventi si sono concentrati non solo sulla ricostruzione di abitazioni ma anche sulla riqualificazione di spazi pubblici e sulla salvaguardia del patrimonio culturale, in particolare con il recupero e il restauro di 17 chiese danneggiate.
Prospettive future: sfide e necessità
Le somme destinate e i progetti
Ad oggi, il totale delle somme stanziate per la ricostruzione ammonta a 353 milioni di euro. Questo importo comprende contributi per la ricostruzione privata, misure di delocalizzazione volontaria, e un contributo di autonoma sistemazione erogato a 460 nuclei familiari. Tuttavia, esperti e autorità riconoscono che ci siano ancora enormi esigenze finanziarie. Un recente rapporto indica che per completare i lavori di ricostruzione e attuare i progetti già in programma sarà necessario reperire ulteriori 930 milioni di euro.
Il cammino da seguire
La situazione a Ischia è complessa e frutto di un’accumulazione di difficoltà, ma anche di un impegno continuo da parte delle istituzioni. Con 37 opere pubbliche già in programma e un’ingente necessità di finanziamenti, il futuro di Ischia dipende dalla capacità di affrontare queste sfide in modo coordinato e tempestivo. La rinascita dell’isola rappresenta non solo una questione di ripristino fisico, ma anche di riparazione sociale e culturale, fondamentale per il benessere della popolazione locale.