L’alluvione di Ischia del 2022 ha lasciato un segno profondo sull’isola, provocando devastazione e un costante lavoro di recupero. Il 30 ottobre 2024 segnerà la fine dello stato d’emergenza, ma i lavori di ripristino e messa in sicurezza sono ancora in corso. Giovanni Legnini, commissario per l’emergenza, ha delineato i progressi ottenuti e le sfide future. La situazione rimane delicata, e c’è consenso sulla necessità di ulteriori interventi per garantire la sicurezza degli abitanti.
A seguito dell’alluvione che ha colpito Ischia, sono state avviate numerose operazioni di emergenza riguardanti la messa in sicurezza del territorio. Giovanni Legnini ha riportato che, tra i 206 interventi previsti, sono già stati completati 95, mentre altri 30-35 sono in fase di attuazione. Sono circa 50 gli interventi in fase di progettazione, un processo che richiede un coordinamento meticoloso tra i diversi comuni dell’isola. La difficoltà è stata accentuata dall’urgenza di affrontare i danni non solo di carattere materiale, ma anche quelli legati alla fiducia e alla sicurezza della comunità locale.
A pochi mesi dalla dichiarazione della fine dello stato d’emergenza, la sensazione è che, sebbene vi sia stato un avanzo significativo nel ripristino delle infrastrutture, un’ulteriore estensione del periodo di emergenza potrebbe giovare sia ai cittadini che al territorio. Legnini ha sottolineato che il tema della continuazione dell’emergenza è una questione di pertinenza politica da discutere a livello governativo, esprimendo la necessità di esaudire le esigenze della popolazione.
Con il recente passato segnato da eventi calamitosi, la responsabilità di Legnini è diventata ancora più complessa, dato che ha dovuto affrontare la ricostruzione post-terremoto del 2017, interrotta dalla successiva alluvione. Importanti progressi sono stati compiuti nella ricostruzione di circa cinque scuole sull’isola. Parallelamente, oltre 100 edifici privati sono stati finanziati per la ricostruzione. Tuttavia, resta irrisolto il piano di ricostruzione definitivo, che deve ottenere l’adeguato consenso della Regione Campania per potersi concretizzare.
Legnini ha indicato la necessità di finalizzare il piano di ricostruzione per raccogliere i frutti di questi sforzi. Il suo impegno ha fatto sì che, rispetto agli errori del passato, si prestasse attenzione a evitare ulteriori costruzioni in aree a rischio. Una volta garantita l’adozione del piano da parte della Regione, si potrà intraprendere un percorso più chiaro e sicuro per restituire stabilità e sicurezza alla popolazione.
Il tema dell’abusivismo edilizio ha caratterizzato ampiamente il dibattito pubblico a Ischia negli ultimi anni, specialmente in seguito alla devastazione causata dalle alluvioni. Legnini ha affrontato il delicato argomento, specificando che sebbene l’abusivismo non possa essere considerato la causa degli eventi di dissesto idrogeologico, i danni generati da queste costruzioni illegittime hanno incoraggiato gli effetti disastrosi delle calamità naturali.
Nel corso della ricostruzione, sono stati previsti interventi di messa in sicurezza, con piani per demolire costruzioni nelle aree sensibili e delocalizzare edifici a rischio. Le misure riguarderanno principalmente le strutture che si trovano in condizioni precarie, durante le quali si prevede una rimozione degli ostacoli alle opere di contenimento idrogeologico. L’attenzione nei confronti dell’abusivismo edilizio determinerà strategie per prevenire perniciosi eventi futuri e limitare i danni a lungo termine.
Un aspetto fondamentale delle attuali azioni di emergenza è rappresentato dall’impatto dei cambiamenti climatici. Il commissario Legnini ha comunicato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Banca Europea per gli Investimenti per studiare gli effetti climatici sull’isola. Questo studio si propone di promuovere una seria considerazione degli impatti ambientali durante la pianificazione della ricostruzione. Rendere il territorio meno vulnerabile alle alluvioni richiede una riflessione profonda sull’integrazione delle procedure di adattamento climatico, che devono diventare una prassi standard per tutte le opere pubbliche future.
Questo approccio innovativo si propone di creare non solo una difesa contro il maltempo, ma anche di avvicinare la comunità ad una nuova coscienza ecologica. È essenziale che la programmazione e l’esecuzione dei lavori non ignorino queste variabili, integrandole in progetti di lungo periodo. L’utilizzo di tecnologie avanzate e metodologie ecocompatibili si fa sempre più necessario per assicurare la sicurezza della popolazione in un contesto di crescente instabilità climatica.
A novembre si svolgerà un’importante esercitazione di Protezione Civile che coinvolgerà tutta la comunità dell’isola. Questo progetto fa parte dell’implementazione di un nuovo piano unico di Protezione Civile che sta per essere approvato. La creazione di un piano intercomunale unico rappresenta un passo cruciale rispetto alla frammentazione del sistema di protezione civile a livello comunale, un aspetto sostanzialmente assente a Casamicciola prima di quest’iniziativa.
L’esercitazione si propone di testare l’efficacia del piano e la sua comprensibilità da parte dei cittadini. Attraverso questi esercizi pratici, si prevede di migliorare la preparazione della comunità rispetto a eventuali emergenze future. La data definitiva dell’esercitazione deve ancora essere confermata, ma si prevede che coincida con l’approvazione del piano intercomunale.
Questa iniziativa non solo migliorerà il livello di alfabetizzazione della comunità riguardo ai processi di emergenza, ma rafforzerà anche il legame tra i cittadini e le istituzioni, essenziale per una risposta immediata ed efficace in caso di calamità. Con questo piano e l’esercitazione a venire, Ischia sta cercando di affrontare le sfide del futuro con determinazione e preparazione.