L’arrivo di Ivan Juric sulla panchina della Roma segna una nuova fase per il club giallorosso, reduce da un periodo di instabilità. Con un curriculum che attraversa dalla Lega Pro alla Serie A, Juric ha posto le basi per il suo successo attraverso l’esperienza e la determinazione. Questo articolo esplora il cammino del nuovo allenatore, esaminando le sue origini, la carriera da calciatore e l’evoluzione come tecnico.
Nato a Spalato nel 1977, Ivan Juric ha mosso i primi passi nel mondo del calcio come centrocampista nell’Hajduk Spalato, una delle principali squadre croate. La sua carriera calcistica lo ha portato in Italia, dove ha vestito le maglie di diverse squadre, tra cui il Crotone e il Genoa. Durante la sua carriera da giocatore, ha rappresentato tutte le selezioni nazionali croate, culminando con la Nazionale maggiore.
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Juric ha intrapreso la carriera da allenatore, iniziando nel Mantova in Lega Pro. Qui ha imparato le basi del mestiere, affinando le sue abilità nel gestire una squadra e a muoversi nelle complessità del calcio professionistico. Il suo approccio tattico e la sua attitudine al lavoro gli hanno permesso di guadagnare credito e rispetto nei vari club in cui ha operato.
Una delle tappe più significative nella carriera di Ivan Juric è senza dubbio la storica promozione del Crotone nella massima serie nel 2016. Emblema di spirito combattivo e capacità gestionale, questa impresa ha segnato un vero e proprio spartiacque nella sua carriera, facendolo emergere come uno dei tecnici più stimati del panorama calcistico italiano. L’abilità di Juric nel costruire squadre competitive, unite a un gioco molto fisico e intenso, ha catturato l’attenzione di club più grandi.
Il successo al Crotone è stato seguito da un cambio di panchina, con Juric che ha accettato la sfida del Genoa, dove ha continuato a affinare il proprio stile di gioco e a consolidare la sua reputazione. La sua esperienza al Genoa ha confermato la sua predisposizione per un calcio di alto livello.
Nel 2021, Juric si è seduto sulla panchina del Torino, una sfida ambiziosa che ha portato con sé sia opportunità che ostacoli. Durante i suoi tre anni di permanenza, il tecnico croato ha gestito situazioni complicate, spesso sfidato da polemiche interne e tensioni con la dirigenza e i tifosi. Due episodi spinosi, in particolare, hanno segnato il suo periodo granata: la rissa con il direttore sportivo Vagnati e il controverso episodio con il collega Vincenzo Italia, che ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.
Nonostante queste difficoltà, Juric ha continuato a dimostrare la sua competenza tattica. La sua rosa ha mostrato progressi e una crescita significativa nel gioco fisico e nell’intensità. Lo schema di gioco che ha adottato, un 3-4-2-1 spesso caratterizzato da un pressing intenso e una difesa solida, ha reso il Torino una squadra difficile da affrontare.
La filosofia di gioco di Juric è un misto di tattica e carattere, influenzata fortemente dall’insegnamento di Giampiero Gasperini, suo mentore. L’ex tecnico dell’Atalanta ha insegnato a Juric come impostare una squadra rigorosa, veloce e fisica, capace di sfruttare al massimo le qualità dei singoli. Durante la sua esperienza al Torino, Juric ha applicato questi principi, creando un’identità di squadra che ha radici nella solidità e nell’energia.
Questa impostazione sarà cruciale per Juric nel suo nuovo incarico alla Roma, club che ambisce a ritornare nelle posizioni alte della classifica dopo un avvio poco promettente. Le aspettative sono elevate, e il nuovo tecnico dovrà riuscire a combinare le sue idee con le esigenze di una piazza passionale e in cerca di riscatto.