Jannik Sinner di nuovo al centro della controversia: la Wada ricorre contro l’assoluzione per Clostebol

La situazione legata al caso di doping di Jannik Sinner si complica. Mentre il tennista altoatesino affrontava il suo avversario Safiullin sul campo di Pechino, la WADA, l’agenzia mondiale antidoping, ha annunciato di avere presentato ricorso al TAS, il Tribunale di Arbitrato Sportivo, contro la precedente assoluzione di Sinner. L’agenzia sostiene che non sia corretta la “constatazione di assenza di colpa” e richiede una sospensione del giocatore che potrebbe variare da uno a due anni.

Il ricorso della WADA e la reazione di Sinner

Sorprese e delusioni durante una conferenza stampa

Jannik Sinner ha espresso grande sorpresa e delusione durante una conferenza stampa dopo aver appreso del ricorso da parte della WADA. Il tennista ha affermato: “Non è molto semplice, ma non posso controllare tutto.” Queste parole evidenziano il disagio che Sinner prova in mezzo a una situazione così tesa. Confezionando il suo pensiero in modo chiaro, Sinner si è mostrato fiducioso: “Sono convinto che risulterò innocente, sarà la terza audizione.”

Sinner ha ricevuto notizie del ricorso da “un paio di giorni”, il che ha reso la sua partecipazione al torneo di Pechino ancor più complessa. Un momento di grande pressione per il numero uno del mondo, che deve affrontare la competizione sportiva mentre si dibatte in un contesto legale complesso.

Il caso Clostebol: dettagli e sviluppi

La cronologia della positività e le contestazioni

Il caso di doping che coinvolge Jannik Sinner ha avuto inizio all’indomani dei Giochi di Parigi, nei quali il tennista non ha potuto partecipare a causa di una tonsillite. Nel marzo del 2023, durante il torneo di Indian Wells, il tennista è risultato positivo al clostebol, un metabolita di una sostanza proibita. Tracce di questa sostanza sono emerse anche in un successivo controllo effettuato otto giorni dopo il primo.

Sinner ha continuato a difendersi, sostenendo di essere stato contaminato involontariamente. A suo dire, la fonte della contaminazione è stata un farmaco da banco, il Trofodermin, utilizzato dal suo fisioterapista Giacomo Naldi, il quale lo ha successivamente licenziato in seguito all’emergere della vicenda. La complessità del caso aumenta quando Sinner ha dovuto affrontare più di una sospensione provvisoria durante le indagini, ma è riuscito a contestare con successo queste interruzioni.

Le parole di Binaghi: un messaggio di speranza

Fiducia nel tribunale e nella giustizia sportiva

Il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, ha espresso ottimismo riguardo alla situazione di Sinner. “Abbiamo grande fiducia nell’organo che dovrà porre la parola fine sul caso,” ha dichiarato, sottolineando la solidità delle prove a favore del tennista. Binaghi ha elogiato l’assoluzione di Sinner da parte di tre diversi enti indipendenti e ha affermato che il ricorso della WADA porterà a una conclusione positiva.

Secondo Binaghi, l’appello della WADA non farà altro che confermare l’innocenza di Sinner, restituendo al tennista serenità e concentrazione, necessarie per competere ad alti livelli. Il presidente ha enfatizzato l’importanza di una conclusione chiara e giusta, che possa finalmente mettere fine a questa controversia e consentire a uno dei più promettenti talenti del tennis di tornare a dedicarsi completamente al suo sport.

Published by
Redazione