Nel panorama calcistico attuale, dove il sentimentalismo sembra andare in disuso, la figura di Joel Pohjanpalo emerge come un faro di speranza e passione. L’attaccante finlandese ha trovato nella storica città di Venezia il suo porto sicuro, in un contesto calcistico caratterizzato da cambiamenti rapidi e dall’assenza di leggende locali. Con il suo spirito da “doge biondo“, il calciatore ha conquistato il cuore dei tifosi veneziani, riscrivendo il suo destino in un terreno di gioco che profuma di nostalgia e romanticismo.
Le origini di un talento: dall’hockey al calcio
Nato a Helsinki, Joel Pohjanpalo ha inizialmente intrapreso la carriera sportiva praticando hockey sul ghiaccio. Le sue capacità fisiche, come velocità e resistenza, sono emerse sin da giovane, ma il suo destino lo ha portato a calciare un pallone piuttosto che a pattinare su un disco. A soli otto anni, il piccolo Joel ha già messo a segno 202 gol in 69 partite, promettendo grandi cose per il futuro. La sua carriera calcistica prende ufficialmente il via all’età di 12 anni con l’HJK Helsinki, una delle principali squadre della capitale finlandese.
Il vero punto di svolta arriva a 17 anni, quando Pohjanpalo esordisce in prima squadra. La sua prima partita contro l’IFK Mariehamn riassume perfettamente le sue qualità : dopo aver segnato con un impeccabile colpo di testa e raddoppiato con un potente rasoterra, completa la sua tripletta in soli tre minuti. Già allora, si percepiva che il ragazzo possedeva il carisma e le abilità necessarie per diventare un grande attaccante, un “principe” del calcio secondo Machiavelli, pronto a conquistare palcoscenici più ambiziosi.
Una carriera tra alti e bassi: il valzer dei prestiti
Malgrado l’inizio promettente, il cammino di Pohjanpalo non è stato privo di difficoltà . Rifiutando un provino con il Liverpool, dove avrebbe potuto unirsi alle giovanili, l’attaccante ha scelto di cercare fortuna in Germania. Dopo tre stagioni da calciatore in prestito, tra Aalen e Fortuna Düsseldorf, arriva una chance nel Bayer Leverkusen. Tuttavia, l’avventura con le “aspirine” si rivela deludente e non riesce a lasciare il segno.
Il valzer di prestiti continua, con esperienze all’Amburgo e all’Union Berlino, fino a una tappa in Turchia con il Çaykur Rizespor Kulübü. In ogni squadra, Joel ha cercato di adattarsi e di dimostrare il proprio valore, ma il sogno di una stabilità duratura gli sfugge. A 28 anni, dopo un percorso da “apolide” del calcio, si presenta l’opportunità di approdare a Venezia, città che sembra fatta su misura per lui.
Venezia: la nuova casa del “doge biondo”
Nel 2022, la città lagunare accoglie Joel Pohjanpalo, un punto di possibile rinascita dopo annate incerte. Il club è reduce dalla retrocessione in Serie B e il rischio di nuovamente un fallimento è palpabile. Con l’arrivo del nuovo allenatore, Paolo Vanoli, il vento dell’ottimismo inizia a spirare su Venezia. Dopo un avvio difficile con una sola rete nelle prime dodici giornate, il bomber finlandese esplode segnando diciotto gol nelle successive sedici partite. Un poker al Modena segna la sua ascesa e il rapporto profondo che ha instaurato con i tifosi.
La sua scelta di vivere nel centro di Venezia, concedendosi momenti di piacevole relax tra Spritz e cicchetti con la moglie Catharina e la figlia Penelope, testimonia quanto il legame con la città sia diventato parte della sua vita. Pohjanpalo ha scelto il cuore al posto di ingaggi più elevati e trofei più prestigiosi. Quest’anno, nonostante stia affrontando qualche difficoltà nel nuovo campionato, il suo amore per Venezia sembra più forte che mai.
Il sogno di una carriera ricca di successi continua a vivere in lui, come una dedica alla figura romantica di Dario Hubner, che simboleggia la connessione tra l’atleta e il suo popolo, un legame che va oltre il mero aspetto sportivo.