Josh Nebo, ex giocatore del Maccabi Tel Aviv, ha già dimostrato di avere un impatto significativo sul gioco dell’Olimpia Milano in appena pochi incontri. Nella recente finale di Supercoppa, la sua performance ha catturato l’attenzione, confermando la sua capacità di cambiare il corso delle partite. Le parole di Ettore Messina, coach della squadra milanese, rimarcano l’importanza di Nebo nel roster, che cercava un elemento chiave dopo l’addio di Kyle Hines.
Nella finale contro la Virtus Bologna, Nebo ha mantenuto un’intensità incredibile per tutta la durata del match, totalizzando 20 punti e 9 rimbalzi in 33 minuti di gioco. Messina ha elogiato il centro non solo per il punteggio ma per la sua capacità di dominare in entrambe le aree del campo. Durante il match, ha dimostrato eccellenti doti di rimbalzo e una notevole abilità nel bloccare i tiri avversari. La sua efficacia offensiva è ben evidenziata dal 5/6 realizzato nel primo tempo, mettendo in evidenza quanto possa punire le difese avversarie troppo aggressive.
Contro Bologna, Nebo ha dovuto affrontare strategie difensive progettate per limitarne l’impatto. Tuttavia, la sua rapidità e intelligenza di gioco gli hanno permesso di trovare varchi e spazi, culminando in schiacciate che hanno esaltato il pubblico e sollecitato i suoi compagni. Il suo talento nel convertire le opportunità a canestro è un fattore chiave che lo rende un elemento difficile da neutralizzare.
Oltre alle impressionanti statistiche offensive, Nebo ha mostrato un’eccellente capacità difensiva. Nonostante la notorietà come protettore del ferro, è stata la sua influenza sull’attacco avversario a colpire in modo particolare. Nel secondo tempo della finale e nella semifinale con Venezia, ha contribuito a creare una “no-fly zone” nel pitturato, scoraggiando tentativi di penetrazione da parte di giocatori come Hackett e Ennis.
La difesa di Nebo non è solo reattiva, ma anche proattiva. È abile nel prevedere i movimenti degli avversari, impedendo loro di trovare il giusto punto per una conclusione. Questo non solo aiuta Milano a mantenere il controllo del gioco, ma permette anche alla squadra di spingere in contropiede con maggiore efficacia.
Il passaggio da una squadra come il Maccabi Tel Aviv a Milano richiede un periodo di adattamento e Nebo sta affrontando questa trasformazione. La strategia offensiva milanese richiede un equilibrato mix di velocità e pianificazione, e il coach Messina sta lavorando con lui per migliorare la sua creatività in fase di preparazione d’attacco. Durante la Supercoppa, i risultati sono stati altalenanti, con momenti brillanti intervallati da difficoltà nel mantenere il ritmo giusto.
Il coach ha evidenziato l’importanza per Nebo di diventare un giocatore versatile, capace di non limitarsi a mettere a referto punti ma di creare anche opportunità per i compagni. Questo aspetto è fondamentale per Milano, che cerca di bilanciare l’intensità del gioco con prestazioni strategiche e ordinate.
Nella semifinale contro la Reyer Venezia, Nebo ha faticato a trovare il suo ritmo, commettendo errori e subendo momenti di difficoltà che, però, sono normali per un giocatore in fase di adattamento. Gli allenamenti non si concentrano solo sulla preparazione fisica, ma anche sullo sviluppo delle sue abilità nel passare la palla e riconoscere i momenti giusti per coinvolgere i compagni.
Il percorso di Nebo è segnato da sfide e opportunità. Ogni partita rappresenta un tassello nel suo sviluppo come giocatore chiave per l’Olimpia Milano, in un sistema che cerca di armonizzare le finte più audaci alle letture precise di gioco. Con il sostegno di Messina e la squadra, Nebo sembra pronto a diventare una delle pietre angolari del roster e a contribuire in modo decisivo alle ambizioni della squadra.