Juventus-Napoli: tifosi azzurri esclusi e battaglia legale in atto per il divieto di trasferta

Juventus-Napoli: tifosi azzurri esclusi e battaglia legale in atto per il divieto di trasferta - Ilvaporetto.com

La storica rivalità calcistica tra Juventus e Napoli ha trovato un nuovo capitolo giuridico a seguito del divieto di trasferta imposto ai tifosi del Napoli. A meno di 24 ore dal fischio d’inizio, le autorità competenti hanno escluso i napoletani residenti in città e provincia dall’accesso al settore ospiti dell’Allianz Stadium di Torino. Questa decisione ha suscitato un’ondata di indignazione tra i sostenitori del Napoli, che ora si preparano ad avviare azioni legali per ottenere un giusto risarcimento.

Contesto del divieto di trasferta

I motivi dietro la decisione

Il divieto di trasferta emesso nei confronti dei tifosi del Napoli si inquadra nel contesto della sicurezza pubblica e della gestione dell’ordine durante le manifestazioni sportive. Le autorità, tra cui il CASMS e il Prefetto di Torino, hanno giustificato la loro decisione citando motivi legati alla prevenzione di possibili episodi di violenza tra le tifoserie. Tuttavia, molti esperti e legali contestano che tale approccio possa risolvere efficacemente il problema della sicurezza, preferendo piuttosto una segmentazione delle responsabilità che non penalizzi l’intera tifoseria.

Reazioni e impatto sui tifosi

A poche ore dalla partita, la notizia del divieto ha provocato reazioni fortemente negative da parte dei tifosi del Napoli, già pronti a sostenere la loro squadra in una delle trasferte più attese dell’anno. L’ingiustizia subita ha portato molti di loro a sentirsi discriminati, creando un clima di malcontento non solo tra i tifosi ma anche tra i rappresentanti politici e sociali della città.

Le azioni legali dei tifosi

Class action coordinata dall’avvocato Pisani

La battaglia legale è guidata dall’avvocato Angelo Pisani, noto per il suo impegno a favore dei diritti dei tifosi. Oltre a rappresentare il Club Napoli Maradona, Pisani ha aperto una class action per chiedere il risarcimento dei danni subiti dai tifosi esclusi dal settore ospiti. Questo gruppo di cento cittadini napoletani intende denunciare l’ingiustizia della decisione e richiedere un risarcimento che potrebbe arrivare fino a diecimila euro a persona.

Le motivazioni legali alla base della richiesta

Pisani ha evidenziato che il divieto di accesso non solo rappresenta una discriminazione, ma sottende anche a un potenziale pregiudizio razziale e sociale, con radici profonde nella storica rivalità tra Napoli e le città del Nord. Il legale ha affermato che la decisione non rispecchia la realtà dei tifosi napoletani, ai quali, secondo lui, non possono essere addebitati illeciti condotti da terzi. Con un primo pronunciamento del TAR che ha già consentito l’ingresso a due tifosi, il legale sostiene che si avvia una nuova era in cui le responsabilità individuali devono essere considerate per evitare sanzioni collettive.

Ulteriori iniziative legali da parte di altri legali

L’ordine di azione dell’avvocato Fuccio

Oltre alla class action di Pisani, è emersa anche un’altra azione legale rappresentata dall’avvocato Pasquale Fuccio. Questo legale rappresenterà circa 50 tifosi, principalmente dalla periferia nord di Napoli, per richiedere un risarcimento che vada oltre il semplice rimborso dei biglietti. Tra le spese da considerare ci sono i costi di viaggio, le ferie richieste ai datori di lavoro e le eventuali spese aggiuntive sostenute dai tifosi a causa della decisione intempestiva.

La discriminazione come elemento centrale della causa

Fuccio ha ribadito che, oltre ai danni economici, la sua causa si basa su una “ingiustizia e discriminazione” versate nei confronti dei napoletani, da sempre identificati come un popolo che non reca con sé comportamenti illeciti in contesti sportivi. Con riferimento ad altre situazioni simili, come accaduto a Cagliari, il legale sottolinea l’importanza di dimostrare la differenza tra singole responsabilità e l’intera tifoseria, affermando che tali misure punitive collettive sono controproducenti e illegittime.

L’epilogo di questa vicenda legale è ancora da scrivere, ma i tifosi del Napoli sono determinati a far sentire la propria voce nei tribunali, affinché la loro passione per il calcio non venga mai più ostacolata da decisioni ritenute ingiuste e discriminatorie.

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