La burocrazia colpisce anche chi non c’è più: multa per una visita mai effettuata da una donna deceduta

Un episodio drammatico che evidenzia le falle nel sistema burocratico italiano sta scuotendo Napoli e la comunità sanitaria emiliana. La triste vicenda riguarda Antonella, una donna malata di cancro che è deceduta due mesi prima di un appuntamento fissato con uno specialista. Tuttavia, nonostante la sua assenza dall’esistenza, la burocrazia le ha notificato una multa per non essersi presentata all’incontro, scatenando l’indignazione del marito, Carmine Attanasio. La questione apre interrogativi sull’efficacia e la tolleranza del sistema e su come venga gestita la comunicazione in situazioni delicate come questa.

Il triste destino di Antonella

Antonella viveva una battaglia silenziosa contro un cancro alle ossa, una condizione che l’ha costretta a recarsi in diverse strutture sanitarie nel tentativo di trovare assistenza e cure adeguate. La sua malattia le ha portato dolore e sofferenza, ma nonostante il suo calvario, la donna ha cercato di mantenere un filo di speranza per il futuro. Il 20 settembre di due anni fa, aveva un appuntamento presso l’ospedale Rizzoli di Bologna, un’importante struttura che offre specializzazioni nel trattamento delle malattie ossee e muscolari. Tuttavia, la malattia progressivamente si aggravava e il destino volle che Antonella non potesse mai recarsi a quel previsto incontro: la sua vita si è spezzata il 9 luglio 2023, ben oltre un anno dopo l’appuntamento medico.

L’assenza dal mondo delle visite mediche è stata ulteriormente accentuata dalla dipartita della donna, che ha chiuso le porte a ulteriori trattamenti e a qualsiasi speranza di guarigione. Le diverse esperienze con il sistema sanitario, inclusi gli accessi in altre strutture, hanno dipinto un quadro complesso della sua condizione. La sua battaglia contro il cancro è stata il fulcro della sua vita negli ultimi anni, ma ciò non è bastato a prevenire un inesorabile epilogo.

La sanzione insultante

La saga della burocrazia si è protratta ben oltre la morte di Antonella. Lo scorso 5 ottobre, l’Azienda Usl di Bologna ha accertato la mancata presentazione della donna all’appuntamento fissato, avviando automaticamente la procedura sanzionatoria prevista da una legge regionale dell’Emilia Romagna, che presuppone multe per le mancate disdette. La sanzione notificata al marito Carmine ammonta a 29,87 euro, cifra che comprende anche spese postali di 11,87 euro. Questo episodio ha suscitato un’ondata di indignazione, non solo per l’entità economica della multa, ma più importantemente per la mancanza di sensibilità che essa rappresenta nei confronti del lutto di una famiglia.

Carmine Attanasio, ex consigliere comunale e ambientalista, ha espresso il suo incredulità e dolore per quanto accaduto. La sua denuncia solleva interrogativi sulla formazione e sensibilità degli apparati burocratici, che dovrebbero essere in grado di gestire comunicazioni delicate, in particolare quando si tratta di pazienti in gravi condizioni. L’episodio ha riacceso il dibattito sul rispetto e la dignità che dovrebbero caratterizzare le interazioni tra istituzioni e cittadini, particolarmente in momenti di grande vulnerabilità.

Riflessioni sulla mancanza di umanità burocratica

La questione sollevata dalla vicenda di Antonella tocca nervi scoperti. In un sistema sanitario già messo a dura prova da anni di riforme e riduzioni di budget, eventi come questo non fanno altro che aumentare il divario tra le esigenze dei pazienti e la rigida applicazione delle normative burocratiche. Il fatto che un’organizzazione possa sanzionare un paziente deceduto comunica un messaggio desolante e pone in evidenza una mancanza di comunicazione e coordinamento tra i vari enti.

Carmine Attanasio si chiede come sia possibile che una donna con una patologia così grave possa essere verbalizzata post mortem, dimostrando una triste mancanza di umanità e comprensione da parte delle istituzioni. L’episodio, pur nella sua drammaticità, mette in luce la necessità di rivedere le politiche burocratiche, soprattutto in ambito sanitario, per evitare che casi simili possano verificarsi in futuro. Alla luce di questa situazione, diventa fondamentale che siano implementate misure di prevenzione e che si stabiliscano protocolli chiari per il trattamento di casi di malattie terminali.

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Filippo Grimaldi