La notizia del possibile sfratto della Caserma dei Carabinieri di Volla ha suscitato preoccupazione tra i cittadini della zona. Con la data del 29 gennaio 2025 che si avvicina, la comunità teme che la chiusura della struttura possa lasciare un vuoto pericoloso in un territorio già segnato dalla criminalità. Nonostante le trattative per trovare una soluzione, gli sviluppi recenti rendono incerta la situazione.
La Caserma dei Carabinieri di Volla, da sempre fulcro della sicurezza nel territorio, rischia di chiudere a causa di un procedimento di sfratto attivato dal proprietario dell’immobile. Dopo il termine della locazione, non è stato possibile raggiungere un nuovo accordo economico con il Ministero dell’Interno, ed è stata fissata una scadenza per il rilascio della struttura. Questo scenario preoccupa non solo i carabinieri, ma anche i cittadini che vivono in una realtà già vulnerabile.
Nel corso delle negoziazioni, le istituzioni coinvolte – Comune di Volla, Prefetto, Arma dei Carabinieri e Ministero – hanno cercato di trovare un’alternativa. Tuttavia, gli appelli lanciati dalla Prefettura per individuare un nuovo luogo destinato a ospitare la caserma sono rimasti inascoltati. Anche l’ultima manifestazione di interesse pubblicata il 5 dicembre non ha sortito effetti, lasciando il futuro della sicurezza locale incerto.
La chiusura della caserma dei Carabinieri non è solo una questione di spazi fisici, ma rappresenta un colpo duro per la sicurezza collettiva. Volla si trova a ridosso di Ponticelli, una zona che ha vissuto episodi di violenza legati alla malavita organizzata. La presenza delle forze dell’ordine ha sempre offerto un supporto fondamentale per contrastare l’attività criminosa e garantire un clima di serenità ai residenti. La imminente partenza dei carabinieri potrebbe invece creare un vuoto, lasciando il campo libero alla criminalità.
I cittadini, ora più che mai, sono chiamati a fare fronte comune e a esprimere le loro preoccupazioni. A farsi portavoce di questo disagio è Giuseppe Annone, rappresentante del gruppo Fratelli d’Italia di Volla, che ha inviato un appello ufficiale alle più alte cariche del governo. Il rischio di una crisi della sicurezza spinge a una mobilitazione collettiva per chiedere risposte e trovare soluzioni.
Nel tentativo di garantire che l’Arma dei Carabinieri non abbandoni il territorio, Annone ha avanzato una richiesta audace, quella dell’esproprio per pubblica utilità dell’attuale immobile. Nella lettera inviata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, evidenzia il diritto dei cittadini a una sicurezza adeguata e chiede che vengano intraprese tutte le misure necessarie per non lasciare Volla senza presenza militare.
La motivazione portata alla luce dal rappresentante territoriale si basa su ragioni economiche. Sembrerebbe, secondo alcuni rumors, che il proprietario abbia rifiutato una proposta di acquisto avanzata dal Ministero, poiché considerata insufficiente. Perciò, la comunità sta ponendo molta attenzione sugli sviluppi futuri, con la speranza di non ritrovarsi senza la protezione necessaria in un contesto di crescente vulnerabilità.
La situazione è critica e richiede una reazione rapida e coordinata da parte delle autorità competenti, per garantire una protezione continua ai cittadini di Volla e contrastare l’avanzata di fenomeni criminali che già rappresentano una grave minaccia per la loro sicurezza.