La chiesa di Santa Maria della Vittoria a Napoli si trasforma in museo della stampa dopo 70 anni di abbandono

Nel cuore pulsante di Napoli, un’antica chiesa dimenticata sta per riprendere vita: la chiesa di Santa Maria della Vittoria all’Anticaglia, chiusa da ben settant’anni, è stata restaurata e riconvertita in un museo dedicato all’arte della stampa. Questo progetto innovativo non solo restituisce un gioiello architettonico alla città, ma celebra anche la tradizione tipografica napoletana rendendola accessibile a visitatori, turisti e appassionati di storia.

Un progetto ambizioso: il restauro di Santa Maria della Vittoria

Il restauro della chiesa di Santa Maria della Vittoria è frutto di un’idea visionaria del tipografo napoletano Carmine Cervone, che ha coordinato l’intero progetto coinvolgendo diverse realtà locali. Questo spazio, risalente al XV secolo e conosciuto come la “chiesa dei tipografi”, ospiterà una vasta collezione di macchine da stampa d’epoca, provenienti da collezioni private e da musei di tutto il mondo. Cervone, da sempre appassionato di stampa, ha raccolto tre esemplari ottocenteschi che non solo decoreranno la navata centrale, ma saranno anche funzionanti per dimostrare ai visitatori le tecniche di stampa tradizionale.

Il progetto ha visto un grande coinvolgimento della comunità, con centinaia di partecipanti al crowdfunding che ha reso possibile il restauro. Il contributo di 20mila euro da parte del Pio Monte della Misericordia ha aiutato a finanziare le operazioni necessarie. Inoltre, professori, studenti e numerosi volontari hanno collaborato attivamente. L’architetto Pasquale Raffa ha messo a disposizione le sue competenze per il restauro, curando i lavori senza alcun compenso, dimostrando un profondo attaccamento al patrimonio storico e culturale del luogo.

Un viaggio nella storia: la chiesa e le sue meraviglie

La chiesa di Santa Maria della Vittoria non è solo un luogo di culto: è un custode di storie e segreti. Oltre alla navata principale, nasconde un antico ipogeo, utilizzato nel passato come cimitero. Questo spazio sotterraneo è stato recentemente oggetto di scavi archeologici che hanno portato alla luce resti significativi, tra cui un altare e diverse lapidi incise. Sebbene l’ipogeo non sarà visitabile immediatamente a causa di necessità di messa in sicurezza, rappresenta un potenziale straordinario per approfondire la storia di Napoli e arricchire l’esperienza di chi visita il museo.

Cervone prevede di rendere il museo un’attrazione viva e coinvolgente, dove sarà possibile apprendere non solo le tecniche di stampa, ma anche la storia e l’evoluzione della tipografia nel contesto napoletano. Questo nuovo polo culturale intende diventare un punto di riferimento nel panorama artistico della città, attirando non solo turisti, ma anche cittadini desiderosi di riscoprire le radici storiche e culturali del loro territorio.

Una nuova era: il museo della stampa come simbolo di rinascita

La “chiesa dei tipografi” rappresenta una nuova tappa nella valorizzazione del patrimonio storico di Napoli. In un periodo in cui l’arte e la cultura affrontano sfide senza precedenti, questo progetto si configura come esempio di resilienza e creatività. Cervone, con entusiasmo, guiderà personalmente i primi visitatori, raccontando le pratiche tradizionali di un’arte che ha un’importanza cruciale nella storia di comunicazione e diffusione della cultura. Il museo non sarà solo un luogo di osservazione, ma un’esperienza interattiva che vivificherà il legame tra passato e presente.

Il museo sarà aperto al pubblico a partire da gennaio, con la speranza di accogliere visitatori attratti da una fusione di storia, arte e tecnologia. Questo nuovo spazio non solo arricchirà l’offerta culturale di Napoli, ma contribuirà anche a consolidare l’importanza della tradizione tipografica, rendendo omaggio a un’arte che continua a vivere tra le pagine della storia.

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Filippo Grimaldi