Alessandro Bastoni, difensore della Nazionale Italiana, ha tracciato il suo percorso tra difficoltà e trionfi, raccontando le esperienze che lo hanno forgiato sia come calciatore che come persona. Partendo dalla sua infanzia nel piccolo comune di Casalmaggiore, Bastoni ha espresso gratitudine nei confronti di coloro che hanno influenzato la sua carriera. Il suo racconto, rilasciato in una recente intervista a Vivo Azzurro TV, rappresenta una testimonianza vivida di dedizione e passione per il calcio, culminata nella vittoria dell’Europeo 2021.
Nato e cresciuto a Casalmaggiore, un comune che conta circa 15.000 abitanti nella provincia di Cremona, la passione di Alessandro per il calcio si è manifestata fin dalla più tenera età. Sin da piccolo, il sogno di diventare calciatore sembrava lontano ma non irraggiungibile. Le sue prime esperienze calcistiche avvenivano nel campetto dell’oratorio, dove iniziava a scoprire il mondo del calcio, ispirato anche dal passato calcistico di suo padre, Nicola, ex terzino della Cremonese.
Bastoni ha descritto se stesso come un bambino timido e riservato, ma con una grande voglia di dimostrare il proprio valore. È stata la fortuna di un incontro casuale a cambiare le sorti del suo futuro calcistico: il papà di una compagna di classe, osservatore per l’Atalanta, notò il potenziale di Alessandro e decise di portarlo a fare un provino. La risposta positiva a quel provino ha segnato l’inizio del suo cammino verso il calcio professionistico.
Il legame con il padre è stato cruciale nel percorso di Alessandro. Nicola, pur avendo rinunciato alla carriera nel professionismo per mancanza di opportunità, ha sempre incoraggiato suo figlio, evitando di spingerlo verso scelte avventate. Bastoni ricorda con affetto le parole del padre, che scherzando sosteneva di essere “più forte” a livello qualitativo. Tuttavia, dopo il debutto in Serie A, Alessandro ha rivendicato la propria autostima, chiarendo che quelle affermazioni non avrebbero più avuto fondamento.
La figura paterna ha rappresentato non solo un supporto morale, ma anche un aiuto pratico essenziale durante gli anni di formazione. Per allenarsi con l’Atalanta, Alessandro Bastoni affrontava ogni giorno un lungo viaggio di 130 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno. Nicola ha assunto il ruolo di “chauffeur”, supportando il figlio nei suoi spostamenti per consentirgli di emergere nel mondo del calcio giovanile.
La dedizione e i sacrifici del padre hanno permesso a Bastoni di concentrarsi completamente sul suo sogno, affermando che senza il suo aiuto sarebbe stato difficile raggiungere i traguardi di oggi. Questa intensa collaborazione familiare ha avuto un impatto significativo sul giovane calciatore, cresciuto all’ombra di grandi aspirazioni e sogni di successo.
Il trionfo dell’Italia all’Europeo del 2021 rappresenta un momento cruciale nella carriera di Alessandro Bastoni. Pur avendo ricoperto un ruolo da “spettatore” accanto a veterani come Chiellini e Bonucci, il giovane difensore ha avuto l’opportunità di apprendere da due delle figure più emblematiche del calcio italiano. In un ambiente competitivo e stimolante, Bastoni ha assimilato preziose lezioni, capendo l’importanza del sacrificio e dell’umiltà.
L’Europa ha premiato i sacrifici di un’intera generazione di calciatori, di cui Bastoni fa parte, e il suo contributo alla squadra, anche se non sempre sottolineato, è stato fondamentale ai fini della riuscita finale. Il giovane difensore ha espressamente condiviso come quel momento di celebrazione avesse una forte risonanza personale, poiché rappresentava concretamente tutti i sacrifici e le fatiche che aveva affrontato nel percorso per arrivare fin lì.
La storia di Alessandro Bastoni è un esempio di come la perseveranza, il sostegno familiare e la determinazione possono portare a realizzare sogni che sembrano lontani. Con il passato come base e il futuro come obiettivo, il giovane calciatore della Nazionale continua a scrivere la sua storia all’interno del panorama calcistico nazionale e internazionale.