Un acceso dibattito segna l’attuale situazione della AS Roma, con i tifosi che esprimono un crescente malcontento nei confronti della proprietà americana dei Friedkin. Gli ultimi risultati negativi stanno alimentando la frustrazione tra i sostenitori, e il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, non ha esitato a manifestare la sua opinione sulla situazione critica che la squadra sta attraversando. È un momento di grande incertezza, in cui le scelte della dirigenza si rivelano centrali per il futuro del club, sia sul piano sportivo che su quello emotivo.
Intervistato al termine della sconfitta della Roma contro il Bologna, Gasparri ha espresso il suo disappunto per le scelte della dirigenza, sottolineando un apparente disinteresse da parte dei Friedkin nei confronti della città e dei suoi tifosi. Le dichiarazioni del senatore evidenziano una frustrazione che si radica nella storia recente del club, evidenziando come il menefreghismo percepito risulti insopportabile per chi vive e respira Roma nella sua essenza più autentica. La critica principale si concentra sui risultati sportivi e sulla gestione delle risorse umane, con riferimento particolare a due figure simboliche: Daniele De Rossi e José Mourinho.
Gasparri ha affermato che l’allontanamento dell’ex tecnico Mourinho ha rappresentato l’inizio di una spirale negativa per la squadra, sottolineando che la gestione della Roma non è stata all’altezza delle aspettative dei tifosi. L’ex ministro della Repubblica ha, con rassegnazione, messo in discussione le capacità manageriali dei Friedkin, affermando che la squadra ha bisogno di una rifondazione morale e di una guida che possa reintegrare il legame stretto con i tifosi, tanto essenziale per la storia e l’identità del club.
Al centro delle critiche di Gasparri vi è anche la scelta del nuovo allenatore, Ivan Juric, giudicato inadeguato per la sfida che comporta guidare una delle squadre più storiche e amate d’Italia. Secondo Gasparri, Juric avrebbe dovuto rifiutare l’incarico, consapevole della pressione e delle aspettative che la sua posizione comportava. L’analisi del capogruppo di Forza Italia mette in luce l’assenza di una strategia a lungo termine da parte della dirigenza e la necessità di un leader carismatico.
La figura di Claudio Ranieri emerge in questo contesto come la proposta più apprezzata. Gasparri invita la dirigenza a contattare Ranieri per una possibile assunzione, sottolineando che il tecnico romano è ben visto dai tifosi e ha esperienza nell’amministrare situazioni di difficoltà, avendo dimostrato abilità nel salvare squadre in difficoltà. In un momento di crisi profonda, la sua richiamata sarebbe vista come un segnale di attenzione e rispetto nei confronti della tifoseria.
Mentre si discute del futuro della panchina, il nome di Roberto Mancini viene snobbato da Gasparri, che lo accusa di aver abbandonato la Nazionale di calcio per motivi economici. Secondo il senatore, questa scelta non gioca a favore dell’immagine di Mancini, che si allontanerebbe ulteriormente dalla figura di guida che la Roma sta ricercando in questo difficile momento. La riflessione di Gasparri si concentra sull’urgenza di un cambio di rotta che possa ristabilire un collegamento emotivo tra la squadra e i suoi sostenitori, elementi cruciali per il rilancio del club.
Le strade che si prospettano per il futuro della Roma restano incognite, ma è evidente che la tensione tra i tifosi e la dirigenza potrebbe culminare in decisioni radicali sia nel breve che nel lungo periodo. La necessità di un intervento chiaro e determinato si fa sempre più forte, e la voce dei tifosi sarà fondamentale per tenere viva la passione per la Roma.