La denuncia dei RUP: il rischio di un’opera incompiuta nel settore degli appalti in Italia

Il settore degli appalti pubblici in Italia si trova di fronte a una sfida significativa. Con una spesa prevista di oltre 400 miliardi di euro nel 2024, la necessità di un Responsabile Unico del Progetto qualificato è più urgente che mai. Questa situazione è stata al centro della conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati, dove Daniele Ricciardi, Presidente di Assorup, ha affrontato la questione della possibile inevidenza del Codice dei contratti pubblici, nonostante le recenti normative correttive.

Il grido d’allerta di Assorup sulla situazione degli appalti

La conferenza è stata aperta con un forte richiamo alla realtà critica in cui operano i RUP. Ricciardi ha spiegato come la mancanza di una figura specificamente preparata abbia ripercussioni sia sulla pubblica amministrazione che sul mercato degli appalti, aumentando il rischio di inefficienze e sprechi. L’Associazione Nazionale dei Responsabili Unici del Progetto ha sottolineato che, nonostante il Decreto Correttivo, le fondamenta del sistema di appalti rimangono fragili. I funzionari e i dirigenti, che si dedicano quotidianamente alla realizzazione di servizi e infrastrutture per i cittadini, non trovano ancora il necessario supporto normativo e formativo per esercitare al meglio le proprie funzioni.

La denuncia di Ricciardi viene supportata da Aldo Areddu del Centro Studi dell’Associazione, che ha illustrato come, nonostante un ampio coinvolgimento nella proposta di correzioni, il decreto si sia concentrato su aspetti marginali anziché affrontare la questione centrale della regolamentazione del RUP. In particolare, resta inevasa la richiesta della Patente del RUP, un documento cui si è accolto nelle prime audizioni parlamentari dell’anno.

L’importanza di una corretta formazione per i RUP

Gino Giuntini, Presidente del Consorzio Leonardo Servizi e Lavori, ha evidenziato la necessità di formare RUP competenti. Secondo Giuntini, la professionalizzazione di queste figure può portare a una significativa riduzione degli oneri burocratici e degli sprechi nelle opere pubbliche. Le sue affermazioni hanno trovato eco anche in una nota di Andrea De Maio, Presidente della Fondazione Inarcassa, corroborando il bisogno di investire nella preparazione di coloro che gestiscono progetti pubblici.

Il contrappunto è rappresentato anche da Marco Arcuri, Presidente di Assopm, il quale ha rimarcato che il RUP deve agire da project manager, sia in progetti complessi che in interventi più semplici. Il dibattito ha reso evidente che l’introduzione di professionisti altamente qualificati è cruciale per il buon esito delle operazioni pubbliche.

Le opportunità di formazione offerte dal PNRR

Adele Tramontano ha preso parola per sottolineare che il successo dei RUP e dei professionisti coinvolti nel settore degli appalti dipende da competenze chiare che acquistano senso durante l’intero ciclo del contratto, dall’affidamento fino all’esecuzione. Ella ha invitato a non perdere le opportunità di formazione fornite dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un’occasione da cogliere per migliorare le competenze nel settore.

Assorup si impegna a sostenere gli enti nell’ottenimento di finanziamenti per la formazione, gestiti da Formez, che possono offrire contributi significativi fino a 100.000 euro. Ricciardi ha evidenziato la necessità di un’indagine approfondita sullo stato attuale dei RUP in Italia: quanti sono, chi possiede i requisiti necessari e chi ha ottenuto la formazione adeguata? Questi interrogativi sono fondamentali per comprendere la condizione attuale e futura degli appalti nel paese. Solo un’indagine competente potrà fornire le risposte attese, coinvolgendo tutti gli attori pertinenti a livello nazionale e comunitario.

Il tema della professionalità nel settore degli appalti pubblici come elemento cruciale per la realizzazione di opere efficaci e il miglioramento dei servizi alla comunità emerge con chiarezza. Le questioni sollevate durante la conferenza pongono le basi per un dibattito necessario sulla qualità dei servizi pubblici e sulle opportunità che il sistema normativo offre ai professionisti incaricati.

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Valerio Bottini