Il 24 giugno 2014 resterà una data triste per gli appassionati di calcio italiani: in quell’occasione la Nazionale è stata sconfitta dall’Uruguay con il punteggio di 1-0, risultato che ha causato l’eliminazione dell’Italia dal torneo. Quella partita ha segnato l’inizio di una serie di eventi negativi per la squadra azzurra, che non è riuscita a qualificarsi per il campionato del mondo nelle edizioni successive, nel 2018 contro la Svezia e nel 2022 contro la Macedonia del Nord. Vediamo ora cosa è successo ai protagonisti di quel lontano Mondiale e come si sono evolute le loro carriere nel corso degli anni.
Dopo il Mondiale del 2014, molti giocatori della Nazionale italiana hanno vissuto momenti altalenanti nelle rispettive carriere. Alcuni di loro hanno continuato a giocare ai massimi livelli, mentre altri hanno affrontato difficoltà e cambiamenti significativi nella propria vita sportiva. Vediamo cosa è successo a alcuni dei protagonisti di quella sfortunata partita contro l’Uruguay e come abbiano gestito le conseguenze della sconfitta.
Uno dei nomi più discussi nella Nazionale italiana durante quel Mondiale è stato Mario Balotelli. Dopo la sconfitta contro l’Uruguay, il calciatore ha vissuto un periodo travagliato a livello di club, con prestazioni altalenanti e problemi disciplinari. Nonostante ciò, ha continuato a essere un giocatore polarizzante nel panorama calcistico italiano e internazionale, suscitando sempre grande interesse e polemiche. Balotelli ha cercato di rilanciare la propria carriera in diversi club, dimostrando in alcuni casi di poter essere ancora decisivo in campo, ma senza riuscire a raggiungere i livelli di prestazione che lo avevano reso famoso in passato.
Gianluigi Buffon è stato uno dei pilastri della Nazionale italiana per molti anni e anche dopo la sconfitta ai Mondiali del 2014 ha dimostrato di essere un portiere di altissimo livello. Nonostante il passare degli anni, Buffon ha continuato a giocare a calcio ad alti livelli, arrivando a collezionare numerose presenze in Serie A e a difendere la porta della Nazionale in altre competizioni internazionali. La sua professionalità e la sua dedizione allo sport lo hanno reso un punto di riferimento per molte generazioni di calciatori, dimostrando che l’età non è un limite per chi ha passione e determinazione.
Due giocatori che hanno lasciato un segno indelebile nel calcio italiano, Andrea Pirlo e Daniele De Rossi, hanno vissuto percorsi diversi dopo la sconfitta ai Mondiali del 2014. Pirlo ha deciso di concludere la sua carriera da giocatore e intraprendere la carriera da allenatore, cercando di trasmettere la sua filosofia di gioco a nuove generazioni di calciatori. De Rossi, invece, ha continuato a giocare a calcio in diverse squadre, dimostrando sempre grande determinazione e attaccamento alla maglia. Entrambi hanno lasciato un vuoto nel cuore dei tifosi italiani, ma hanno contribuito in modo significativo alla crescita e alla valorizzazione del calcio nel nostro paese.