Annamaria Docimo è un esempio vivente di come passioni e professioni possano coesistere anche in un contesto sociale dove i pregiudizi faticano a scomparire. Specializzanda in endocrinologia al Policlinico della Federico II, di giorno indossa il camice da medico; di notte, invece, si trasforma in Anja Dj, conquista la consolle e fa ballare il pubblico con la sua musica house. La sua storia evidenzia non solo il conflitto tra le sue due identità, ma anche le sfide legate ai pregiudizi che le donne affrontano nel mondo della musica.
La lotta contro i pregiudizi
Non è semplice per Annamaria seguire entrambe le sue passioni. Da una parte c’è la medicina, una professione che richiede serietà e impegno, dall’altra la musica, che spesso è vista sotto una luce diversa quando riguarda donne. Nonostante il numero crescente di donne nel mondo del djing, Annamaria si è scontrata con convinzioni radicate. “Quando ho iniziato, dieci anni fa, eravamo davvero poche in consolle” afferma. “Ora ne siamo di più, grazie a figure come Deborah De Luca che ha aperto la strada a molte di noi”.
L’idea che una donna che si esibisce come dj possa essere vista in maniera diffusa come meno seria è un cliché difficile da combattere. “Ricordo che mentre studiavo, sentivo il bisogno di tenere separate le mie vite. Avevo timore di essere giudicata.” Ciò nonostante, i social media hanno rappresentato una svolta importante. Dopo aver pubblicato alcune immagini delle sue serate, i suoi superiori nella specializzazione hanno iniziato a notare la sua passione. Sorprendentemente, non ci sono state conseguenze negative, ma piuttosto un’accoglienza incoraggiante.
La musica come strumento di crescita
Per Annamaria, la musica non è solo un hobby; è un vero e proprio strumento di crescita. “Fare la dj mi ha insegnato a relazionarmi con le persone, ad essere più empatica,” spiega. La consolle le ha anche permesso di affrontare situazioni in cui si sente messa alla prova, come quando si imbatte in colleghi maschi che percepiscono la sua presenza come una minaccia. La musica la connette a una rete più ampia di persone e le consente di capire le loro esigenze, una competenza fondamentale per chi lavora nella medicina.
I suoi mentori, comprendendo l’importanza di mantenere viva la sua passione, l’hanno esortata a non abbandonarla, rinforzando l’idea che le due attività non solo possono coesistere, ma possono anche arricchirsi a vicenda. Un esempio concreto di questo supporto si è avuto durante un recente congresso di quattro giorni a Venezia, dove è stato organizzato un evento dedicato alla sua musica.
L’inizio di una passione inaspettata
Ma come è iniziato tutto questo? Annamaria ricorda che la sua avventura musicale è cominciata quasi per caso, quando i suoi genitori le regalarono la prima consolle. “Mai avrei pensato di esibirmi in pubblico. La mia prima volta è stata al compleanno di mia cugina. La musica è piaciuta così tanto da farmi ricevere inviti per altre feste.” Da quell’esordio, la sua carriera da dj è cresciuta, portandola a suonare in diversi eventi, senza mai compromettere il suo lavoro da medico.
La sua duplice vita ha creato situazioni divertenti. Nonostante la sua esitazione nel raccontare la sua passione ai pazienti, a volte si verifica il contrario. “In genere ascolto le loro storie, ma ci sono stati momenti imbarazzanti, come quando gli ospiti di una festa mi hanno interrotto dicendomi che avevano contattato i vicini.” Annamaria ha temuto il peggio, pensando a lamentele o addirittura alla polizia, ma si è scoperto che in realtà erano solo interessati a organizzare un’altra festa insieme a lei.
La sua esperienza è un esempio di come le passioni possano arricchire la vita, anche in contesti professionali apparentemente distanti. Annamaria Docimo continua a danzare tra le due identità, affrontando a testa alta le sfide di un mondo in evoluzione.