La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha annunciato la disponibilità a testare il tempo effettivo di gioco, un cambiamento potenzialmente rivoluzionario per il mondo del calcio. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, questa iniziativa, voluta dal presidente federale Gabriele Gravina, mira a rispondere a una crescente richiesta di maggiore chiarezza e trasparenza nel tempo di gioco effettivo all’interno delle partite. La proposta, in attesa di approvazione dall’International Football Association Board , si concentrerebbe inizialmente sulle categorie inferiori e sui settori giovanili, ma ha già suscitato interesse tra i club di prima fascia.
Il contesto della proposta
Negli ultimi anni, il dibattito sul tempo effettivo di gioco ha guadagnato attenzione nel panorama calcistico internazionale. Il presidente Gravina ha ribadito l’importanza di garantire che tutte le partite tengano conto del tempo di gioco reale, dichiarando: “Siamo disponibili a testare il tempo effettivo di gioco per rispondere a un’esigenza sempre più avvertita da tutti.” Questa affermazione segna un passo significativo verso una potenziale riforma del calcio, portando sul tavolo una questione che molti tifosi e addetti ai lavori ritengono fondamentale per la trasparenza e l’equità delle competizioni.
Un fattore chiave in questa discussione è l’atteggiamento dell’IFAB. Tradizionalmente restia a introdurre cambiamenti drastici, l’ente potrebbe comunque prendere in considerazione la proposta italiana, soprattutto vista la crescente pressione da parte di vari stakeholders. La sperimentazione, che inizialmente coinvolgerebbe le serie inferiori, è vista come un test cruciale per valutare l’impatto di tale modifica e verificarne l’efficacia prima di un’eventuale implementazione a livelli superiori.
Reazioni da parte dei club di calcio
La proposta di testare il tempo effettivo ha attirato l’interesse di diversi club, con opinioni sia favorevoli che scettiche. Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha espresso un supporto chiaro per l’iniziativa, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza in un’epoca in cui il tempo di gioco non sempre rispecchia quello reale. Anche Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, ha discusso la questione con Pierluigi Collina, capo degli arbitri internazionali, rivelando una sua apertura a utilizzare il tempo effettivo come strumento di miglioramento nella gestione delle partite.
Questo interesse da parte dei club di Serie A è accompagnato dall’implementazione di nuove tecnologie, come il software che comunica con l’orologio degli arbitri, migliorando il monitoraggio degli eventi in campo e accelerando il processo di decisione su goal e revisioni VAR. Nonostante ciò, l’intervento su larga scala potrebbe richiedere misure più strutturali per limitare le perdite di tempo, suggerendo che il dibattito è solo all’inizio.
Posizioni contrastanti a livello internazionale
A livello internazionale, le reazioni alla proposta italiana non sono uniformi. Nel 2021, Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, si mostrò contrario a una simile sperimentazione, temendo che potesse alterare l’essenza del gioco. Al contrario, Gianni Infantino, presidente della FIFA, si è espresso con toni più favorevoli, sottolineando l’importanza di innovare e adattarsi alle nuove richieste dei tifosi e degli allenatori.
Negli ultimi giorni, il dibattito si è arricchito grazie alle dichiarazioni del designatore arbitrale Gianluca Rocchi, che ha commentato la questione del tempo effettivo in seguito alle recenti polemiche sulla classe arbitrale. Rocchi ha sottolineato come l’introduzione del tempo effettivo potrebbe stravolgere il calcio attuale, ma ha anche fatto notare che, se attuata, porterebbe a una maggiore uniformità nel numero di minuti giocati, un aspetto che molti considerano benefico.
La questione del tempo effettivo di gioco nel calcio resta quindi un argomento caldo e controverso, in attesa di sviluppi. Con la FIGC pronta a muovere i primi passi e le reazioni dei club e degli organismi internazionali che si susseguono, il calcio si avvicina a un potenziale cambiamento che potrebbe ridefinire il modo in cui si disputano le partite in tutto il mondo.