La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: riflessioni e sfide future

La celebrazione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne si è svolta presso il Salone dei Baroni di Castel Nuovo a Napoli, dove sono emerse riflessioni importanti sul fenomeno della violenza di genere. Le dichiarazioni della Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, hanno messo in luce non solo l’estensione e la complessità del problema, ma anche le strategie necessarie per affrontarlo.

Un fenomeno complesso e multifattoriale

Maria Rosaria Covelli ha avviato il dibattito sottolineando che la violenza di genere è una realtà articolata che si manifesta in forme molteplici. Non si limita unicamente alla violenza fisica, ma include anche quella verbale, psicologica e, in modo subdolo, quella economica. L’importanza di riconoscere questi diversi aspetti è fondamentale per una comprensione completa del problema, che investe non solo le donne, ma anche i minori che assistono a comportamenti violenti all’interno delle loro famiglie.

Il riconoscimento della violenza di genere come un fenomeno che affonda le radici in questioni culturali e sociali è essenziale per affrontare in modo efficace le sue manifestazioni. La Presidente Covelli ha evidenziato come i maltrattamenti in famiglia rappresentino una delle problematiche di punta del Distretto di Napoli, dove si registra un incremento preoccupante di crimini di questa natura. Questa evoluzione pone una sfida significativa all’apparato giudiziario e investigativo, il quale, attraverso il supporto delle Forze dell’Ordine e della Polizia, sta cercando di rispondere in modo tempestivo ed efficace.

Risposte dell’apparato giudiziario e necessità di prevenzione

L’intervento della Presidente della Corte ha messo in evidenza i risultati conseguiti dalle istituzioni nel tentativo di fronteggiare la violenza di genere. Grazie alla sinergia tra le varie forze in campo, il Distretto è in grado di gestire e risolvere in tempi brevi i procedimenti legali legati a questi reati. Tuttavia, Maria Rosaria Covelli ha puntualizzato che la risposta del sistema giuridico, sebbene solida, deve essere accompagnata da maggiori iniziative preventive.

Un punto cruciale di questa prevenzione è la valorizzazione del giudice civile, il quale ha la possibilità di individuare situazioni di disagio e malessere all’interno della sfera familiare. La circolazione di informazioni tra magistrati è fondamentale per garantire che le situazioni di rischio vengano affrontate sin dalle origini e per evitare il ripetersi di comportamenti violenti. È essenziale che il sistema giudiziario lavori in modo integrato per fermare il ciclo di violenza.

Rete di supporto e responsabilità collettiva

Nelle sue conclusioni, la Presidente Covelli ha richiamato l’attenzione sulla necessità di costruire una rete di collaborazione tra i vari attori sociali, istituzionali e civili, inclusi avvocati, associazioni, fondazioni, scuole e università. Questa rete deve essere in grado di affrontare la violenza di genere come un fenomeno complesso, che travalica etnie, nazionalità e classi sociali.

Lavorare insieme è essenziale per promuovere un cambiamento culturale che porti a nuovi modelli educativi fondati su rispetto e parità. È necessario investire sulle generazioni future, insegnando loro l’importanza della dignità umana e delle relazioni sane, affinché ogni individuo possa crescere in un ambiente privo di violenza.

Interventi significativi dal settore giudiziario

Durante l’evento, è emerso anche l’intervento di Patrizia Mirra, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, che ha richiamato alla necessità di aumentare la consapevolezza tra gli uomini riguardo alle conseguenze delle loro azioni. L’istruzione e la sensibilizzazione sono passi fondamentali per interrompere il ciclo della violenza e per prevenire la ripetizione di comportamenti criminosi.

Il messaggio finale è chiaro: è compito di ciascuno di noi, in vari ambiti di vita e responsabilità, contribuire attivamente alla lotta contro la violenza di genere e promuovere un futuro più giusto e sicuro per tutti.

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Filippo Grimaldi